martedì 23 agosto 2016
Il cinema Usa punta su Obama, Nixon e Kennedy
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Grandi protagonisti della Storia e gente comune impegnata in lotte politiche, civili e sociali. Ma anche artisti che hanno cambiato il volto della letteratura, della pittura, del cinema e della musica, eroi per un giorno sbucati da nulla e ripiombati nell’oblio. Sempre più affamato di percorsi umani esemplari, il cinema pesca nel serbatoio delle storie vere, innamorandosi di personaggi realmente esistiti, scomparsi o viventi, che con la loro esistenza testimoniano scelte e passioni fatte apposta per il grande schermo. E così alla vigilia della scadenza del suo mandato presidenziale, Barak Obama rivedrà in South side with you di Richard Tanne il suo primo appuntamento con Michelle Robinson, a Chicago, nell’estate del 1989, tra una visita all’Art Insitute, una passeggiata e il film di Spike Lee, Fa’ la cosa giusta. Ispirato a Prima dell’alba (in cui i protagonisti parlavano e camminavano per una notte intera), il film vede Parker Sawyer nei panni del futuro presidente americano e Tika Sumpter in quelli della first lady. Ma Obama non sarà l’unico presidente statunitense sullo schermo. Elvis & Nixon di Liza Johnson si concentra sull’incontro segreto tra uno dei più controversi inquilini della Casa Bianca (Kevin Spacey, presidente anche nella serie House of cards) e il re del rock’n’roll Presley (Michael Shannon), avvenuto il 21 dicembre 1970. Il colloquio riservato era stato chiesto da Presley con una lettera di sei pagine che iniziava così: «Caro signor presidente, innanzitutto vorrei presentarmi, sono Elvis Presley, l’ammiro, ho molto rispetto per la sua carica e vorrei diventare un agente del governo sotto copertura!».Al prossimo Festival di Venezia arriverà l’attesissimo Jackie, del cileno Pablo Larrain che ha affidato a Natalie Portman il ruolo della vedova Kennedy fotografata nei quattro giorni che separarono l’assassinio del presidente a Dallas, il 22 novembre 1963, dal suo funerale e che la trasformarono da semplice first lady in una vera e propria icona per il suo popolo. Durante la guerra di secessione americana è invece ambientato il dramma storico Free state of Jones di Gary Ross che rievoca la storia del contadino ribelle Newton Knight (Matthew McConaughey) e della sua rivolta armata contro l’esercito confederato con l’intento di fare della contea di Jones, in Mississipi, uno stato indipendente. Sposato con una ex schiava, fondò la prima comunità di razza mista del dopoguerra. Sulla stessa scia si muove anche Loving di Jeff Nichols, applaudito all’ultimo Festival di Cannes, che racconta come Mildred e Richard Loving, lei nera, lui bianco, affrontarono per nove anni tra i Cinquanta e i Sessanta, le persecuzioni e l’esilio dalla propria terra per essersi sposati contro la legge della Virginia. Ancora oggi il 12 giugno si celebra il Loving Day, che simboleggia il diritto di tutti di amarsi liberamente, senza distinzioni di razza. La situazione è invece ribaltata in A United kingdom di Amma Asante su un altro amore interraziale e quindi scandaloso, quello tra Seretse Khama, erede del trono africano del Botswana, con una donna inglese di nome Ruth Williams nel 1948. Khama decise di sposare la donna nonostante l’opposizione di entrambe le famiglie, del governo inglese e delle leggi tribali africane e la coppia restò unita nonostante i gravi ostacoli, incluso l’esilio e l’abdicazione al trono. Il figlio Ian Khama è stato poi eletto presidente del Botswana. Ancora Larrain arriverà sugli schermi in autunno con Neruda sull’esilio del poeta, senatore quando il Cile condannò il comunismo alla clandestinità, The final portrait di Stanley Tucci esplora il rapporto tra il pittore Alberto Giacometti (Geoffrey Rush) e il critico d’arte americano James Lord, mentre Genius di Michael Grandage affronta quello tra lo scrittore Thomas Wolfe e il celebre editor Max Perkis, al quale si devono molti successi let- terari e che qui ha il volto di Colin Fith, protagonista anche di The mercy di James March, storia del velista dilettante Donald Crowhurst che partecipò a una regata in solitaria intorno al mondo per risolvere i propri problemi economici. Formidable di Michael Hazanavicius è il ritratto del regista Jean-Luc Godard, padre della “nouvelle vague” francese, visto con gli occhi della moglie Anne Wiazemsky, Florence di Stephen Frears racconta la bizzarra storia dell’eccentrica ereditiera newyorkese Florence Foster Jenkins (Meryl Streep) decisa a diventare cantante d’opera nonostante la sua orribile voce, The dancerdi Stéphanie Di Giusto ci fa scoprire l’arte dell’innovativa danzatrice di fine Ottocento Loïe Fuller, Sully di Clint Eastwood la coraggiosa impresa del pilota americano ( Tom Hanks) che evitò una strage di passeggeri ammarando sul fiume Hudson il 15 gennaio 2009. Escobar, opera prima dell’attore italiano Andrea Di Stefano, porta sullo schermo la ferocia del narcotrafficante colombiano fondatore del cartello di Medellin, Pablo Trapero ricostruisce ne Il clan, premiato l’anno scorso a Venezia e in arrivo nelle nostre sale il 25 agosto, un agghiacciante fatto di cronaca, quello che in Argentina coinvolse i Puccio: in un clima di generale impunità all’indomani della fine della dittatura, nei primi anni Ottanta, il capofamiglia Arquimedes sequestrò numerosi giovani del vicinato per chiederne il riscatto, tra la complice indifferenza della moglie e dei figli. The founder di John Lee Hancock rievoca l’impresa commerciale di Ray Kroc, l’“inventore” di McDonald’s, Snowden di Oliver Stone ripropone la vicenda del tecnico informatico della Nsa che ha denunciato le attività illegali di intercettazione e controllo dei cittadini americani da parte del governo, ed Experimenter di Michael Almereyda ci conduce nel 1961 tra gli esperimenti comportamentali dello psicologo Stanley Milgram. Roberto Faenza infine indaga sul caso di Emanuela Orlandi in La verità sta in cielo, che rimette in gioco vecchie e nuove ipotesi su uno dei più sconcertanti misteri italiani. © RIPRODUZIONE RISERVATA La tendenza. Protagonisti della Storia o eroi per un giorno Arrivano nelle sale le biografie di grandi personaggi e gente comune “South side with you” di Richard Tanne racconta il primo incontro tra Barak Obama e la futura moglie Michelle “Free State of Jones” di Gary Ross rievoca la vicenda del contadino che, nella guerra di secessione americana, si armò contro l’esercito della Confederazione per rendere la sua contea uno Stato indipendente. “Sully”di Clint Eastwood ci farà conoscere il pilota che evitò una strage ammarando sul fiume Hudson. Ma vedremo anche “Jackie” di Pablo Larraín sulla vedova Kennedy e, di John Lee Hancock, “The founder”, sull’inventore di McDonald’s PRESIDENTE “South side with you”, la storia di Barack Obama con Michelle Robinson
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