mercoledì 13 dicembre 2017
Terremoto sul campione britannico. Sotto accusa un campione raccolto il 7 settembre durante la gara spagnola con una presenza eccessiva di salbutamolo. La difesa: «Ho l'asma»
Il campione di ciclismo Chris Froome, vincitore quest'anno della Vuelta di Spagna e del Tour de France

Il campione di ciclismo Chris Froome, vincitore quest'anno della Vuelta di Spagna e del Tour de France

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**** Aggiornamento del 2 luglio 2018 - Froome assolto dall'accusa di doping

Non è un bel giorno per il ciclismo e lo sport in generale. Chris Froome, il signore dei Grandi Giri, al quale manca solo il Giro, è stato trovato positivo all'ultima edizione delle Vuelta. Froome vincitore del Giro di Spagna (secondo il nostro Vincenzo Nibali, al quale potrebbe finire l'edizione 2017, ndr) e del Tour de France, aveva stabilito un record che da quando la corsa spagnola si corre nel mese di agosto, nessuno era riuscito a stabilire: vincere in Francia e in Spagna nella stessa stagione. L’Uci, l’organizzazione mondiale del ciclismo, ha confermato con una nota «di aver notificato al corridore britannico Christopher Froome un Risultato di analisi anomalo (Raa) per la presenza di Salbutamolo in concentrazione superiore a 1000 ng/ml in un campione raccolto nel corso della Vuelta a España il 7 settembre scorso. Il corridore è stato informato di questo risultato il 20 settembre 2017. Il controllo antidoping è stato pianificato e realizzato dalla Fondation Antidopage du Cyclisme, entità indipendente mandataria dell’UCI, incaricata di definire e mettere in atto la strategia antidoping nel ciclismo. La controanalisi del campione B ha confermato il risultato del campione A e la procedura si sta svolgendo seguendo il Regolamento Antidoping dell’Uci». Un caso analogo - quello del salbutamolo - ha visto protagonisti i nostri Alessandro Petacchi e Diego Ulissi, che per identico motivo furono rispettivamente squalificati per un anno e per nove mesi.

Questione chiusa? Assolutamente no. In campo scenderanno periti e esperti di parte, che avranno il compito di dimostrare la buona fede del corridore. Anche in questo caso è bene ricordare che per la questione Ulissi, il corridore toscano residente in Svizzera, e per questo giudicato dalla disciplinare del Paese rossocrociato, fu ritenuta la buona fede, ma squalificato per negligenza. Difficile dire anche quali possano essere i tempi e le conseguenze, così come impossibile dire in questo momento se Froome sarà al via del prossimo Giro d’Italia (da Gerusalemme il prossimo 4 maggio), i cui organizzatori sono in attesa di avere notizie più precise.

Ma cosa è il Salbutamolo? È un principio attivo contenuto nel Ventolin. Un medicinale destinato al trattamento dell’asma. Per non essendo vietato, nella lista delle sostanze proibite dalla Wada, viene indicato sia in classe A (stimolanti) che in classe C (agenti anabolizzanti) e tracce superiori a 1.000 nanogrammi per millimetro danno origine a un risultato anomalo e non sono più considerate come dovute a un utilizzo terapeutico del farmaco. «Il tasso di 1.000 ng/ml è pari a 16 puff - spiega a L’Equipe il dottor Jacky Maillot, medico capo delle nazionali francesi - ed è ampiamente in grado di trattare l’asma. Se così non fosse, il medico sarà costretto a rivedere il trattamento di base dell’asma. Se questo limite è superato nettamente, possiamo dire che non si tratta di un normale uso terapeutico». In questo caso, il salbutamolo entra nella categoria degli anabolizzanti perché permette di asciugare il corpo e aumentare la massa muscolare.

Il salbutamolo è una “vecchia conoscenza” nel mondo del ciclismo. Miguel Indurain e Oscar Pereiro, per esempio, sono stati controllati positivi a questa sostanza ma sono usciti indenni grazie ad autorizzazioni all’uso, che oggi non sono più obbligatorie. Alessandro Petacchi, che soffre d’asma, venne trovato con una quantità superiore al consentito e condannato dal Tas a un anno di squalifica (con perdita dei risultati ottenuti, dopo essere stato assolto dalla Federazione Italiana) in quanto non sono state ritenute sufficienti le spiegazioni scientifiche fornite per giustificare i livelli riscontrati nelle sue urine, livelli che per la cronaca erano più bassi di quelli fatti registrare da Chris Froome.

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