domenica 13 novembre 2022
Al via il Tertio Millennio Film Fest a Roma dal 14 al 18 novembre con la proiezione del film di Susanna Nicchiarelli che verrà premiata. Monsignor Milani: «Un inno alla potenza dei ragazzi»
L'attrice Margherita Mazzucco protagonista di "Chiara" di Susanna Nicchiarelli

L'attrice Margherita Mazzucco protagonista di "Chiara" di Susanna Nicchiarelli

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«Chiara sullo schermo, come nella realtà, è molto giovane. E il film di Susanna Nicchiarelli è un inno alla potenza dei giovani di cui purtroppo parliamo spesso in maniera problematica. Aprire così il Tertio Millennio Film Fest con questo sguardo sul futuro è proprio in linea con quello che ci dice papa Francesco». Monsignor Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, annuncia così l’evento speciale di domani 14 novembre alle ore 17, presso la Filmoteca Vaticana (Palazzo San Carlo – Città del Vaticano): la proiezione del film Chiara di Susanna Nicchiarelli (presente insieme alla protagonista Margherita Mazzucco) che riceverà il Premio Fuoricampo, il riconoscimento assegnato dai festival Tertio Millennio Film Fest, Religion Today di Trento e Popoli e Religioni di Terni al film italiano dell’ultimo anno che ha saputo, meglio di ogni altro, rilanciare e declinare il tema della ricerca del significato più profondo della vita.

Così si inaugura la XXVI edizione del Tertio Millennio Film Fest, il festival cinematografico del dialogo interreligioso, a Roma dal 14 al 18 novembre 2022 presso il Cinema Greenwich di Roma (Via Giovanni Battista Bodoni, 59). « Alcuni film hanno dentro la tematica dei giovani e lo sguardo dei giovani sul mondo trattando temi come il bullismo o l’assenza di dialogo con gli adulti - aggiunge monsignor Milani -. Uno è Chiara che inaugura il programma di Tertio Millennio in cui sono presenti molti giovani registi nel concorso dei cortometraggi. Ma diamo il Premio Fuoricampo insieme ai tre festival religiosi italiani più importanti perché quello è un film dei giovani, fatto da giovani, che dà il senso di come avere esperienze autentiche nella Chiesa». Perché, aggiunge Milani, «Chiara decide di essere fedele alla Chiesa, chiede a Francesco e al Papa di stare nel mondo, ma con la voglia di cambiare le cose dal di dentro». Il film, che ha vinto il Premio Signis alla 79ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dovrebbe uscire nelle sale in periodo natalizio. Quest’anno Tertio Millennio Film Fest, per la direzione artistica di Gianluca Arnone e Marina Sanna, porta il titolo “Il ritorno di Caino?”.

Il festival che si propone come luogo di dialogo interreligioso e interculturale tra le comunità cattolica, protestante, ebraica, islamica, induista e buddhista a partire dai film in concorso e dai temi è nato su impulso di Papa Giovanni Paolo II nel 1997. E’ organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo con il patrocinio della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, del Pontificio Consiglio della Cultura, dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali Cei, della Direzione Generale Cinema Mibact e dell’Assessorato alla Crescita Culturale del Comune di Roma ed Avvenire ne è media partner.

Sono 11 i lungometraggi in concorso, prodotti in 19 Paesi diversi, dalla Francia al Qatar, dalla Romania al Messico, dalla Germania alle Filippine. In anteprima assoluta domani sera Quei due di Wilma Labate, docufilm sulle figure di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano, prodotto da Luce Cinecittà con la collaborazione di Rai Documentari, la cui sceneggiatura si basa rigorosamente sui diari e le interviste della coppia simbolo delle contraddizioni del fascismo. E poi in gara Ariyippu di Mahesh Narayanan, Return to Dust di Li Ruijun, La civil di TeodoraAna Mihai, Il patto del silenzio di Laura Wandel, Autobiography di Makbul Mubarak, Speak no Evil di Christian Tafdrup, Victim di Michal Blaško (presentato dalla Slovacchia alla corsa agli Oscar come miglior film straniero), Un vizio di famiglia di Sébastien Marnier, The Innocents di Eskil Vogt, The Good Person di Eitan Anner. Il festival chiuderà con un evento speciale: la proiezione della copia restaurata di Una gallina nel vento del maestro Yasujirô Ozu, con l'introduzione dell'Istituto Giapponese di Cultura. La regista Susanna Nicchiarelli e il regista Ciro De Caro presiederanno rispettivamente la Giuria dei lungometraggi e la Giuria dei cortometraggi. Ci sarà inoltre il Premio della critica Sncci Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. E poi la Giuria Nuovi Sguardi, composta da studenti di cinema dell’Università Salesiana di Roma, assegnerà, tra lungometraggi e cortometraggi in concorso, un riconoscimento a quell’opera che si imporrà per freschezza di sguardo, audacia narrativa e originalità di messa in scena.

Sul tema dei giovani, si segnalano in gara Il patto del silenzio della belga Laura Wandel, dove una bimba di sette anni assiste a un atto di bullismo sul fratellino maggiore a scuola, ma è costretta al silenzio dal padre, e The Innocents di Eskil Vogt, horror psicologico norvegese dove quattro bambini in vacanza stringono un legame di amicizia e fuori dalla vista degli adulti, scoprendo di essere dotati di poteri nascosti. «Abbiamo voluto indagare il tema del ritorno di Caino ed anche la possibilità del male nelle giovani generazioni - spiega monsignor Milani -. Diventiamo cattivi solo crescendo? Non è così, noi siamo sempre accompagnati dalla possibilità della grazia, ma il male bussa sempre alla nostra porta. A partire dalle giovani generazioni e dal lavoro culturale che fa l’Ente dello spettacolo, occorre ricordarci che senza il bene che possiamo noi offrire agli altri, prevarrebbe il male. Il male non si scaccia facendo altro male, ma compiendo gesti di bene, il bene vince sul male». Come fare, però, a riportare i giovani al cinema? « Evviva la promozione e il coinvolgimento delle scuole, ma che cinema offriamo ai giovani? - si domanda il presidente -. Vanno a vedere i kolossal e gli effetti speciali, ma se proponiamo film solo sull’intrattenimento è finita. I ragazzi hanno bisogno di esperienze autentiche, il cinema di qualità piace ai giovani. Lo posso affermare da esercente del cinema Nuovo Aquilone di Lecco: più di 2000 studenti sono venuti a vedere il Dante di Pupi Avati, ma non solo con la scuola. C’è stato il passaparola tra i ragazzi, perché era un modo autentico per leggere una figura come Dante e la Divina Commedia, fondamenti della nostra cultura. Il cinema deve fare queste proposte, perché i ragazzi di oggi non perdono tempo e si lanciano sulle mille altre attività che hanno dai social e dal web».

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