sabato 20 dicembre 2008
Urna davvero infelice per le tre squadre italiane: negli ottavi di finale incroceranno altrettanti club britannici, i più temuti alla vigilia con il Barcellona. Capello: «Un sorteggio diabolico». L’Inter pesca il Manchester, Ranieri ritrova con la Juve il suo Chelsea. E per la Roma c’è l’Arsenal.
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Un'urna diabolica: la definisce così Fabio Capello, tecnico italiano della nazionale inglese, quella strana sorte che proporrà per gli ottavi di finale di Champions League un'incredibile sfida incrociata Italia-Inghilterra. Tre erano gli avversari da pescare per le nostre formazioni, e sempre il nome uscito dal bussolotto Uefa è stato quello di un club inglese. Così che il primo turno a eliminazione diretta della Coppa sarà in pratica un confronto tra due scuole di calcio, due stili di gioco, se non di vita. Bruno Conti non ha certamente portato fortuna alle squadre italiane impegnate in Champions. L'ex campione giallorosso, incaricato di pescare le palline dall'urna in qualità di ambasciatore della finale che si disputerà all'Olimpico di Roma il 27 maggio, ha assegnato Chelsea, Manchester United ed Arsenal rispettivamente a Juventus, Inter e Roma per gli ottavi di finale. «Così non ci saranno gelosie», ha scherzato il direttore tecnico capitolino. Ironico e divertito il commento di Capello, che a Londra ora fa base per risollevare la nazionale inglese da anni di delusione: «Le suggestioni sono tante, i pronostici impossibili - ha detto il ct dell'Inghilterra - di certo è stata un'urna diabolica». Ma sul campo ci sarà poco da scherzare. Per «lignaggio» europeo spicca la sfida fra Manchester United e Inter. Che sarà anche un duello a distanza fra due dei più forti attaccanti del mondo, Cristiano Ronaldo (fresco Pallone d'Oro) e Zlatan Ibrahimovic. Senza dimenticare la rimpatriata in Inghilterra di José Mourino, che prima del sorteggio aveva detto di volere un abbinamento proprio con il Manchester. Che ora si annuncia difficilissimo. Dopo un inizio di stagione deludente, gli inglesi si stanno risollevando alla grande. Hanno vinto il loro girone di Champions e domani a Tokyo sfideranno gli ecuadoregni del Quito per il titolo di campione del mondo per club, uno dei rari che ancora manca nella loro ricchissima bacheca. Alex Ferguson non vive di solo Ronaldo: con Berbatov, Tevez e Rooney dispone di un potenziale offensivo impressionante. Con l'avanzare degli anni di Scholes e Giggs, il centrocampo è diventato meno creativo, mentre la difesa, davanti al sempreverde e sottovalutato (solo in Italia...) Van der Sar, è molto forte, specialmente nella coppia centrale Ferdinand-Vidic. La sfida insomma è da brivido, ma Mourinho come al solito reagisce controcorrente: «Volevo lo United perché desideravo incontrare i migliori. Sono i campioni d'Europa e tra poche ore avranno la possibilità di essere anche campioni del mondo. È la squadra in cui gioca il Pallone d'Oro in carica, ha un super allenatore come Ferguson e nel loro stadio si respira un'atmosfera fantastica. Tutto questo rappresenta per noi una forte motivazione». Nemmeno la Juve si sente di ringraziare Bruno Conti. Anche se Claudio Ranieri, cacciato a suo tempo da Abramovich per far posto proprio a Mourinho, avrà una bellissima opportunità di prendersi una rivincita. Ipotesi non facile, ma sicuramente non impossibile. Il Chelsea, nonostante il secondo posto in campionato, non sta attraversando un gran periodo, come dimostra la secca sconfitta a Roma (gara chiave per il rilancio dei giallorossi). Sembra che vi siano alcune spaccature nello spogliatoio. Tuttavia, pure se è diventato meno spendaccione rispetto agli esordi, il presidente Abramovich ha allestito una signora squadra con gli arrivi di Deco e Alex. Mentre alcuni pezzi grossi come Ballack non stanno rendendo al meglio, Lampard e Terry sono sempre efficacissimi e Drogba, a lungo fermo per infortunio, si sta ritrovando. Ad ogni modo, durante l'assenza dell'ivoriano, l'eterna promessa Anelka è finalmente esploso, alla soglia dei 30 anni (li compirà a marzo). Con 14 reti, il francese è il capocannoniere della Premier League. «Quattro anni non si dimenticano», fa notare Ranieri, «sarà una bella sfida. Come tutta Italia-Inghilterra, sarà bello vedere a che punto è il calcio italiano contro i padroni dei... soldi». Per alcuni versi l'italiana meno sfortunata è stata la Roma. L'Arsenal, nonostante la grande abilità di Arsene Wenger nello scovare e far progredire giovani talenti, sembra meno competitivo di altre big inglesi. Adebayor è meno preciso sotto porta della scorsa stagione e un recente libro di Gallas, nel quale svela alcuni segreti di spogliatoio, ha creato malumore nel gruppo. Wenger ha tolto al francese la fascia di capitano, ora indossata da Fabregas, il giovane e geniale centrocampista catalano. «L'Arsenal è la squadra che in Europa ha fatto il miglior lavoro con i giovani - spiega il tecnico della Roma Spalletti -. Sono i più forti a livello di programmazione, hanno ragazzi che diventeranno campioni. Un sorteggio sfortunato? No, va benissimo così, dobbiamo essere disponibili ad accettare qualsiasi avversario. Gli inglesi sono una grande squadra, serviranno due partite perfette per superarli».
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