martedì 31 gennaio 2012
​Colpo di teatro sul contestato compenso per la partecipazione a Sanremo. Nonostante non si sappia ancora per quante serate ci sarà e si attende ancora la firma sotto il contratto, quel che è certo è che il Molleggiato devolverà il suo compenso in beneficenza.
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Colpo di teatro di Adriano Celentano sul contestato compenso per la partecipazione a Sanremo. Nonostante non si sappia ancora per quante serate ci sarà e si attende ancora la firma sotto il contratto, quel che è certo è che il Molleggiato devolverà il suo compenso in beneficenza, a Emergency e alle famiglie povere di sette città. L'annuncio ha tenuto banco alla conferenza stampa ufficiale di presentazione del festival, al teatro del Casinò di Sanremo, apparentemente spezzando in un colpo solo le polemiche dei giorni scorsi sul cachet dell'artista: 350 mila euro se interverrà in una serata, 700 mila se le performance saranno due, 750 mila se apparirà tre, quattro o anche cinque volte. Apparentemente: perché resta il fatto di un compenso - quello offerto dalla Rai a Celentano - oggettivamente alto."Non c'è un artista italiano che può costare più di Celentano", ha tenuto duro Gianni Morandi, presentatore del Festival. "È un personaggio unico non solo in Italia, ma nel mondo. Per me vale il triplo di quello che chiede". Comunque, è stato lo stesso artista milanese a decidere come distribuire il suo compenso. Ha contattato sette sindaci, quelli di Verona Tosi, di Milano Pisapia, di Firenze Renzi, di Roma Alemanno, di Napoli De Magistris, di Bari Emiliano e di Cagliari Zedda e ha chiesto loro di segnalargli i nomi di famiglie in condizioni di assoluta povertà. Se percepirà 350 mila euro, ne destinerà 100 mila a un ospedale di Emergency e 250 mila a 13 famiglie; nel caso di 700 mila euro di compenso, 200 mila andranno a due ospedali di Emergency e 500 mila a 25 famiglie; gli eventuali 50 mila euro in più consentiranno di portare a 27 il numero delle famiglie aiutate. Il tutto quando la firma sul contratto ancora non c'è.
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