mercoledì 29 aprile 2015
​In sole sei stagioni la squadra è salita dalla D alla massima serie. Un record. L'augurio del vescovo.
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Sei stagioni per salire dalla serie D alla A. Nessuno nella storia del calcio italiano c'era mai riuscito. Questa l'avventura della squadra del Carpi, che ha festeggiato con 4 giornate di anticipo la promozione nell'olimpo del pallone nazionale. Una lunga cavalcata che di fatto fa di Modena la provincia sportiva numero uno: due società calcistiche in serie A (Carpi e Sassuolo) e una società di Pallavolo, Modena Volley, titolare della Coppa Italia e in corsa per lo scudetto. 

La festa  Al fischio finale della gara con il Bari, martedì sera, è esplosa la gioia dei tifosi biancorossi, che dopo l'abbraccio sul campo alla squadra si sono riversati nella immensa piazza Martiri, cuore del centro cittadino, aspettando l'arrivo di giocatori e staff su un pullman scoperto. Una festa che la città non dimenticherà. Il vescovo: una città ricca umanamente "Dietro a questo successo della polisportiva Carpi, c'è tutto un lavoro che rivela e che manifesta la ricchezza e la grandezza di questa città, che trova la sua espressione più alta proprio nel senso umano e nella coesione sociale che è presente". Così il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, sottolinea, a Radio Vaticana, come i meriti sportivi della squadra siano riflesso della "coesione sociale" di una città che ancora sopporta le ferite dal sisma del 2012. "Non è solo il frutto di una favola, ma è il frutto di un tessuto che sa dare tante positività nel contesto della società civile", ha aggiunto il prelato. "Alla squadra del Carpi auguro di conservare e di mantenere la freschezza delle origini. Questo mi sembra sia l'augurio più bello che posso fare", ha concluso monsignor Cavina. Nel futuro l'incognita dello stadio La società, guidata dagli imprenditori tessili Bonacini, Marani (proprietari del marchio Gaudì) e Caliumi, sta già lavorando alla prossima stagione. Apapre certo che confermerà il gruppo storico di 12 giocatori, tutti già sotto contratto fino al 2017-2019. C'è però l'incognita dello stadio: sarà molto difficile riuscire ad ampliare da 4200 a 10mila posti il vecchio "Cabassi" e chiedere la deroga per la A. Quini le destinazioni più probabili sono Modena o Parma.La storia di un successo Il dominio dei biancorossi emiliani, alla quarta promozione (in più c'è una finale playoff persa) dal 2009 ad oggi, ha preso il via nel 5-0 di Pescara di metà ottobre e nelle 27 giornate successive è andato rinforzandosi a suon di successi. Dopo aver virato a fine 2014 a +9 sulle rivali (record della storia della B a 22 squadre), i biancorossi hanno resistito anche al piccolo passaggio a vuoto di febbraio e marzo (quattro 0-0 di fila), approfittando dei passi falsi delle rivali e poi hanno messo il turbo ad aprile, vincendo 7 gare su 8 gare prima di Frosinone, dove sabato scorso la quinta sconfitta stagionale ha solo rinviato di 72 ore la festa. Col secondo miglior attacco (Mbakogu a quota 14 reti) e la miglior difesa (l'ex milanista Gabriel grande protagonista fra i pali), mister Castori ha potuto forgiare nel suo 4-4-1-1 d'assalto una rosa partita in estate per raggiungere una comoda salvezza, dopo gli addii di 5 "big" come Ardemagni, Sgrigna, Colombi, Pesoli e Memushaj. La differenza l'ha fatta il gruppo e la voglia di arrivare (solo 5 sui 28 della rosa hanno già assaggiato la A...),poi è bastato inserire Gabriel e Struna, oltre a qualche giovane scommessa pescata dalla D come Lasagna, in una rosa che ha saputo esaltarsi cammin facendo, sotto la guida attenta di Fabrizio Castori, capace di vincere nell'ottava categoria diversa (dalla Terza alla A) sulle 10 esistenti della Figc.

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