giovedì 9 novembre 2017
Il direttore artistico anticipa i festeggiamenti per il 60°: «Tanti ospiti da Lino Banfi a Beppe Fiorello. Il filmato sulle mense francescane l’abbiamo girato dal punto di vista di un bambino».
Carlo Conti, fra Giampaolo Cavalli e il Piccolo Coro dell'Antoniano

Carlo Conti, fra Giampaolo Cavalli e il Piccolo Coro dell'Antoniano

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«Quando all’ultimo Sanremo dissi che non avrei più fatto il Festival perché dovevo dedicarmi a un progetto importante come le Zecchino d’oro non era una battuta ». Carlo Conti in questi giorni di superlavoro per sostituire Fabrizio Frizzi all’Eredità è anche impegnato come direttore artistico per il 60° Zecchino d’oro.

Come vive il 60° dello Zecchino?

«Per me sarà un divertimento e un onore. Per questo ho organizzato una serata celebrativa, l’8 dicembre, dove ci divertiremo in tanti, grandi e piccini, una specie dei Migliori anni dello Zecchino. Abbiamo selezionato le dodici canzoni più famose dello Zecchino d’Oro di tutti i tempi, dal Valzer del moscerino e Quarantaquattro gatti al Coccodrillo come fa e Le tagliatelle di nonna Pina. Verrà fatto vedere il filmato d’epoca e votato da una giuria in studio, dal televoto e dai bambini all’Antoniano. Poi un ospite interpreterà il brano accompagnato dal Piccolo Coro: ci saranno Marco Masini, Lopez e Solenghi, Beppe Fiorello e Cristina D’Avena che canterà il suo Valzer del moscerino. E avrò un superospite d’onore, che intervisterò: Topo Gigio».

E lo Zecchino pomeridiano?

«I pomeriggi, condotti da Francesca Fialdini con Gigi e Ross, li abbiamo attualizzati un po’, inserendo tre adulti in giuria che possano anche attirare anche un pubblico di grandi. Ma i bambini saranno sempre più al centro, saranno loro a porre le domande agli adulti come al primo ospite, il nonno d’Italia Lino Banfi, e a me che sarò presente all’ultima. E saranno protagonisti anche dell’importante raccolta fondi dell’Antoniano»

Come?

«Il filmato sulle mense francescane l’abbiamo girato dal punto di vista di un bambino. La ripresa è alla sua altezza e sentiamo la voce di un bambino che chiede alle persone perché vanno lì a mangiare e ai volontari perché si dedicano a quell’opera».

Che ricordi ha dello Zecchino d’oro il Carlo Conti bambino?

«A me piaceva tutto, dal Mago Zurlì a Topo Gigio, a Mariele Ventre sino a Richetto, il personaggio che faceva Peppino Mazzullo. E poi le canzoni... Per noi questo appuntamento in bianco e nero era unico e irripetibile, lo aspettavi tutto l’anno come gli adulti aspettavano Sanremo».

E i bambini di oggi, come il suo piccolo Matteo?

«Matteo, che ha tre anni e mezzo, in auto mi fa mettere su Occidentali’s Karma di Gabbani. I bambini di oggi si fanno il loro palinsesto, hanno i cartoni animati a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ma le canzoni dello Zecchino avranno sempre una grande forza, basta vedere le milioni di visualizzazioni che hanno su internet. Il loro segreto? Sono a dimensione di bambino».

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