mercoledì 1 giugno 2016
Nel tempo digitale e della tecnologia, l’arte della bella scrittura trova incredibilmente una nuova età dell’oro, e non solo fra gli amanti dell’“antico” Perché a scoprirla e a praticarla sono giovani, graffittari, designer e artisti che hanno fatto di internet uno straordinario canale di diffusione e di condivisione.
Calligrafia: il pennino corre sul web
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«Non conosco nulla al mondo che abbia potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo. Fino a quando non comincia a splendere». La vedeva così la poetessa statunitense, Emily Dickinson. Lei ha vissuto nell’Ottocento, ma le sue liriche scritte a mano sono arrivate fino a noi. Continuano a splendere. E continuiamo a stamparle e a leggerle. Ma oggi, nel tempo di computer e web, che valore ha la parola scritta? È roba d’altri tempi? Non è così. Proprio nel massimo boom della tecnologia, abituati a scrivere sulle tastiere dei pc e con i pollici sul display di uno smartphone, con i bimbi che con naturalezza sfogliano un libro sul tablet con un dito, fra gli allarmi che si susseguono sull’incapacità ormai di scrivere a mano, ecco che l’arte della bella scrittura prende piede. E non solo fra gli amanti dell’“antico”, dei biglietti o degli inviti vergati a mano per darsi un tono o stupire in eleganza, o per i testi ufficiali come diplomi di laurea e pergamene. La passione per la calligrafia scorre fra i giovani, fra artisti e graffittari con tatuaggi e piercing che interpretano le parole e la calligrafia come arte. Senza il “rifiuto” dei moderni mezzi di scrittura e del web. Anzi, questi diventano strumenti fondamentali per la diffusione del valore della calligrafia. Un esempio interessante di questo nesso fra anti- co e moderno lo si è visto a Milano, nelle scorse settimane, in un laboratorio di via Alessandria, “Acqua su Marte - Spazio di coltivazione del futuro”, per il Design of Words, una mostra evento con workshop interamente dedicati al graphic design calligrafico: i migliori calligrafi di tutto il mondo si sono riuniti qui, da San Pietroburgo agli Stati Uniti, dall’America Latina alle Filippine. «Abbiamo voluto celebrare l’arte di scrivere con pennino e calamaio che, grazie al web, sta rivivendo una nuova età dell’oro – spiega uno dei responsabili dello spazio e calligrafo, Francesco Guerrera –: uscendo dalle sue aree di origine tradizionali, il rapporto individuale dell’artista con la carta, l’inchiostro e la propria creatività trova nel digitale, nelle comunità online e nei social una cassa di risonanza mondiale, in cui correnti diverse per storia e tecnica si contaminano e si diffondono, al di là di barriere linguistiche, culturali, temporali e geografiche. È il grande ritorno della calligrafia: nata sulla carta, rinata  sul web e riesplosa sulla carta e sui muri delle città come uno dei linguaggi artistici di tendenza degli ultimi anni». Il merito di declinare (e diffondere) la calligrafia nelle sue multiformi evoluzioni creative va ai membri del team internazionale Calligraphy Masters, la prima e più grande community online del settore al mondo, il cui team, una quarantina di persone, unisce alcuni tra i migliori esperti in quest’arte. Abituati a condividere i propri lavori, hanno riportato la calligrafia al suo supporto originale: la carta.  «La calligrafia si riafferma come mezzo espressivo modernissimo per la creatività», racconta con entusiasmo uno dei fondatori del movimento, il bulgaro Milen Balbuzanov, di 27 anni. «La folgorazione – ci racconta in una pausa del suo workshop – mi è arrivata quando ho visto, casualmente, il video di un calligrafo polacco. Mi ha completamente conquistato. Così ho cominciato ad esercitarmi con pennini e inchiostri, senza sosta, per giorni e giorni, dimenticando perfino di mangiare.  La calligrafia è diventata così la cosa più importante della mia vita. Il modo migliore per raccontarmi, per esprimermi, per creare e per relazionarmi. In questo modo ho conosciuto tante persone da tutto il mondo che condividono questa mia stessa passione. E ci siamo messi in contatto e in rete, grazie alla forza sociale del web». Come Paul Antonio, 41 anni, da Trinidad, ora a Londra, diventato – pensate – il calligrafo ufficiale della Regina Elisabetta. Non sorprende allora il successo di iniziative promosse anche dai grandi marchi della carta, come Fedrigoni, che nelle boutique Fabriano propone corsi di calligrafia con riscontri sempre più vivaci e interessanti (il prossimo si terrà il 26 giugno nello spazio di via Ponte Vetero a Milano, sulla calligrafia cancelleresca, una scrittura corsiva nata in Italia e codificata per la prima volta da Ludovico degli Arrighi, nel 1522). O chi, come l’azienda del mito dei taccuini, Moleskine, oltre a realizzare dei grandi album ad hoc per i calligrafi, riesce a fondere scrittura, carta e digitale in maniera innovativa lanciando un notebook capace – grazie alla tecnologia bluetooth della smartpen Livescribe 3 e la speciale carta isometrica – di dialogare con la app di uno smartphone, trascrivendo in tempo reale quello che scriviamo su carta. Con funzioni “artistiche” per colorare, evidenziare, progettare. Benvenuti nel mondo della calligrafia 3.0. 
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