mercoledì 22 agosto 2012
​Conferenza stampa del tecnico nerazzurro, ieri squalificato per dieci mesi nell'inchiesta per il calcioscommesse. L'avvocato Bongiorno: non ci è stata data la possibilità di difenderci.
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"Non ci è stata data la possibilità di difenderci appieno. Questa è una violazione a livello costituzionale, che va al di sopra di tutte le questioni". Così l'avvocato Giulia Bongiorno, legale di Antonio Conte, parlando del processo sportivo sul calcioscommesse. Il tecnico bianconero è stato condannato a 10 mesi di squalifica, sanzione confermata dalla corte di giustizia federale. La Bongiorno critica il sistema della giustizia sportiva dove "il patteggiamento sta diventando miele per pentiti falsi".Alle parole dell'avvocato hanno fatto eco quelle dello stesso allenatore. "Il patteggiamento è una vergogna e un ricatto che viene fatto dai nostri stessi avvocati. Io innocente devo subiro dal mio avvocato queste cose per non rischiare". Poi ha aggiunto: "Mi sono sempre comportato in maniera corretta. Questa vicenda è assurda".  LA SQUALIFICA DI DIECI MESIIl campionato comincia (e rischia di finire) senza Antonio Conte. A meno che il tecnico chieda la sospensiva in attesa del terzo grado, il Tnas, ma nel summit avvenuto oggi alla Juventus tra la dirigenza e il pool legale, non si è mai parlato di tale ipotesi. Semmai, la linea di risposta del club bianconero è un attacco frontale alla giustiuzia sportiva della Federcalcio: "Sono confermati i peggiori sospetti, la misura è colma", la reazione di Andrea Agnelli.Indignazione bianconera, dopo la conferma in appello dei dieci mesi al tecnico, con il presidente Juve che attacca la giustizia sportiva definita indirettamente "barbara" e sconcerto tra i giocatori, navigati professionisti ma legatissimi all'allenatore, che ha saputo portarli al miracolo sportivo dello scudetto. Via libera a Massimo Carrera, che gode della fiducia dell'ambiente e ha dimostrato già notevole personalità. Durissimo il commento di Agnelli: "L'odierna sentenza conferma i peggiori sospetti sulla vicenda che ha coinvolto Antonio Conte. Per molti mesi ho osservato questa situazione con incredulità, accompagnata da un crescente sconcerto, per una giustizia sportiva che somiglia sempre di più ad una caccia alle streghe". Sembra dunque ripartire con maggior vigore la guerra fredda con la Figc, che si era solo in parte assopita dopo le scaramucce sull'assegnazione dello scudetto 2006: "Oggi la misura è colma - prosegue Agnelli - In presenza di una vittoria giuridica lampante, cioè il proscioglimento per l'omessa denuncia di Novara-Siena, che ha fatto emergere le contraddizioni e le ritrattazioni a orologeria di un "pentito" interessato solamente a sgravare la sua posizione personale, si è deciso di uccidere la logica e di applicare in modo arbitrario una sanzione addirittura raddoppiata"."In sostanza - aggiunge Agnelli - dopo mesi e mesi in cui abbiamo sentito tale Filippo Carobbio raccontare che il suo allenatore avrebbe addirittura invitato a pareggiare una partita nel corso di una riunione tecnica, oggi si scopre la totale innocenza di Antonio Conte su quell'episodio, ma ci si rifugia nella seconda contestazione (Albinoleffe - Siena) per applicare la stessa pena del primo grado, con buona pace della verità,dell'aritmetica e della giustizia. Quella vera". Nel finale l'annuncio del ricorso urgente al Tnas, la conferma della fiducia a Conte e la velata minaccia di altri venti di guerra, cioè l'allusione a una richiesta di risarcimento: "Ribadisco il mio pieno sostegno personale e quello della Juventus ad Antonio Conte e ad Angelo Alessio. Confido che gli organi di giustizia del CONI, cui con urgenza si farà ricorso, sappiano porre rimedio a questa profonda ingiustizia, che tra l'altro ha creato e crea un danno anche alla società, che dovrà fare in questo senso le sue opportune valutazioni e quantificazioni. Chi pensa che le vicende giudiziarie di questa estate possano condizionare la nostra stagione, ha fatto male i suoi conti". ​

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