sabato 29 marzo 2014
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«Ci vuole speranza. Senza speranza crolla tutto». La frase parrebbe di chi, attraversate le stagioni della vita, ne sintetizzi saggiamente l’essenza. Invece, a prununciarla è il non ancora maggiorenne Carmine Buschini, attore romagnolo della recente fiction Rai "Braccialetti rossi". Sabato 29 alle 16 e alle 21 sul palco del teatro Petrella di Longiano per un evento a favore della Caritas. Racconterà la sua esperienza televisiva e umana. Con lui Niccolò Agliardi & The Hills, autori della colonna sonora di "Braccialetti rossi" Carmine, 18 anni ad aprile, abita con il babbo Marco e la mamma Beatrice a Budrio di Longiano. Frequenta il liceo scientifico «Marie Curie» di Savignano e gioca a pallanuoto. Nella fiction, incentrata sull’amicizia nata in un gruppo di ragazzi ricoverati in ospedale, Carmine era Leo, a cui era stata amputata una gamba per un tumore. «Dopo la fiction e il successo – dice al "Corriere Cesenate" il giovane attore diventato star della tv – io sono sempre lo stesso. Non mi sono montato la testa. Anzi, ho aperto gli occhi e il cuore a una realtà che non conoscevo, quella della malattia e della disabilità». A tale proposito, ricorda l’incontro illuminante avuto prima di iniziare le riprese della fiction. «Ero stato un paio di giorni presso la comunità Papa Giovanni XXIII di Santa Paola, a Roncofreddo – rivela –. Lì c’è un ragazzo disabile che mi ha permesso di esaminare la sua situazione. Ho imparato a guidare la carrozzina e ho allacciato con lui un buon rapporto. E tutto ciò mi ha ispirato». Fra i personaggi di "Braccialetti rossi" c’è Rocco, un ragazzino in coma, voce narrante della serie, che si risveglia nell’ultima puntata. «I ragazzi in coma – dice – sentono tutto, vivono, ma non hanno la possibilità di comunicare. Alcuni pensano che sia giusto staccare la spina. Secondo me no. Ci vuole speranza. Senza speranza crolla tutto».
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