giovedì 8 ottobre 2015
Per il piccolo, di 7 anni, latte, uova, pesce e frutta potevano essere un veleno. Primo caso al mondo su un paziente pediatrico.
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Latte, uova, nocciole, pesce e frutta: alimenti comuni che potevano essere un veleno per Michele, 7 anni, affetto da una gravissima forma di allergia alimentare associata ad asma. Dopo tanti tentativi di migliorare la sua condizione di vita, Michele è arrivato all'ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma dove un team multidisciplinare ha eseguito una serie di test ed esami. Escluse soluzioni terapeutiche come la desensibilizzazione specifica ai singoli allergeni o la terapia farmacologica, il piccolo paziente è stato sottoposto a un trattamento innovativo che gli ha restituito una vita normale, guarendolo dalla grave forma di allergia. Si tratta del primo caso al mondo di 'lavaggio selettivp' del sangue effettuato su un paziente pediatrico iperallergico. La sua allergia multipla - ricordano gli esperti del Bambino Gesù - era così grave, il livello di immunoglobuline E nel sangue (IgE, anticorpi responsabili delle allergie) talmente elevato, tale da non poter assumere neanche il farmaco specifico che tiene sotto controllo la malattia, a causa degli effetti collaterali che si manifestano quando somministrato al di sopra di una determinata soglia di IgE. Il 'lavaggio selettivò a cui è stato sottoposto Michele è chiamato tecnicamente 'immunoassorbimento IgÈ, il procedimento viene effettuato con un macchinario in grado di eliminare dal sangue solo gli anticorpi che scatenano le allergie. Al termine del trattamento il livello di IgE nel sangue di Michele si era abbassato tanto da poter iniziare la terapia farmacologica. Dalla plasmaferesi selettiva - effettuata nell'agosto dello sorso anno - ad oggi, la soglia di tolleranza agli alimenti che prima rischiavano di procurargli uno shock anafilattico è cresciuta notevolmente. La sua asma è sotto controllo e non è più in pericolo di vita. Ha potuto iniziare senza impedimenti la scuola elementare, mangia come gli altri bambini e gioca liberamente. Il caso di Michele, per la sua unicità e complessità, è stato descritto in un articolo pubblicato su 'Pediatrics' e sarà presentato nel corso del XXIV congresso mondiale della World Allergy Organization che si terrà a Seoul, in Corea del Sud, dal 14 al 17 ottobre. La plasmaferesi è una procedura di separazione del sangue in globuli rossi e plasma che viene utilizzata comunemente nei pazienti che seguono terapie antirigetto dopo un trapianto o quando sono affetti da malattie autoimmuni gravi. Consiste nel creare una circolazione extracorporea attraverso una macchina che depura il sangue da tutti i tipi di anticorpi nocivi. "Il vantaggio del nuovo macchinario, utilizzato al Bambino Gesù già da tempo, grazie alla disponibilità dal 2014 di 'adsorbitorì specifici, sta nella capacità di essere selettivo - spiega Stefano Ceccarelli, responsabile del Servizio di Aferesi del Bambino Gesù - Consente infatti di eliminare dal sangue uno specifico tipo di anticorpi, in questo caso le IgE, mantenendo tutte quelle sostanze che verrebbero invece tolte dal circolo sanguigno con la plasmaferesi generica tradizionale. Inoltre, grazie al ridotto volume di sangue che finisce in circolazione extracorporea (80 ml), è adatto anche per i pazienti di basso peso, quindi per i bambini". "Questa procedura apre nuove strade alla cura delle allergie ed è indicata per i bambini affetti da tutte le forme più gravi della malattia allergica, anafilassi, dermatite atopica e asma grave che non possono assumere il farmaco specifico - conclude Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù - Si tratta di bambini che hanno una ridotta qualità della vita, che hanno difficoltà a frequentare la scuola e a giocare con i compagni. Non riescono a interagire con il loro ambiente e i genitori sviluppano tutta una serie di barriere per preservarli dagli attacchi delle loro allergie".
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