mercoledì 21 aprile 2021
Un sondaggio a cui hanno risposto 70mila persone conferma “l'affetto” verso le biblioteche civiche e le individua come un volano di crescita sociale e culturale dell'Italia
La sala ragazzi della Biblioteca civica Luigi Carluccio di Torino

La sala ragazzi della Biblioteca civica Luigi Carluccio di Torino - WikiCommons

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Si intitola “La biblioteca per te” e rappresenta la più vasta indagine mai realizzata in Italia sul ruolo che le biblioteche di pubblica lettura hanno nella vita delle persone, sia a livello sociale che culturale. Promossa dalla Rete delle Reti - in collaborazione con l’Associazione Italiana Biblioteche e con la Direzione scientifica di BIBLAB, il Laboratorio di biblioteconomia sociale e ricerca applicata alle biblioteche dell’Università di Roma Sapienza – l’indagine chiusa alla fine di marzo fornisce una mappatura dei bisogni e delle attese delle comunità cittadine rispetto ai servizi offerti dalle biblioteche locali.

In quattro mesi, a cavallo fra dicembre e marzo, 67250 persone, utenti delle biblioteche civiche italiane, hanno risposto a un questionario fatto di domande semplici quale biblioteca frequenti, quanto impieghi per raggiungerla, quali servizi utilizzi – ma, anche, personalizzate con approfondimenti che invitavano l’interlocutore ad esprimere liberamente il proprio pensiero. Ed è proprio in questa sezione che emergono considerazioni importanti che richiamano i concetti di benessere e qualità della vita delle persone. La biblioteca (aperta) viene identificata come luogo libero, protetto, prossimo e familiare, dove nutrire relazioni sociali positive e crescere culturalmente.

Per molti è una destinazione di prossimità: i due terzi hanno dichiarato di impiegare meno di 15 minuti per raggiungerla. Tra coloro che si dichiarano frequentatori, una buona parte, oltre il 35%, sottolinea che la biblioteca è certamente luogo del libro e della cultura ma è soprattutto il simbolo, l’elemento identitario, il punto di riferimento della città. Alla domanda su quanto abbiano influito le recenti chiusure parziali o totali delle biblioteche, dando un valore alla sensazione di “mancanza”, in una scala da 1 a 10, più del 30% delle persone ha espresso il massimo livello, 10 su 10, per un altro 25% il valore è 8 su 10. Le donne della fascia di età 35-44 anni, in particolare, hanno dichiarato di frequentare la biblioteca anche per portarci i propri bambini, riconoscendo così un canale di arricchimento culturale sia per se stesse sia per la famiglia.

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