sabato 3 settembre 2022
La 41enne campionessa americana, ex numero uno del mondo, dopo la sconfitta al terzo turno degli Us Open con Ajla Tomljanovic saluta tutti, ringrazia di cuore e se ne va
L'addio al tennis della campionessa Serena Williams

L'addio al tennis della campionessa Serena Williams - Reuters

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«Sono grata di aver potuto vivere questo viaggio così divertente e meraviglioso. Non penso di tornare, ma non si sa mai...». Tra le lacrime Serena Williams, 41 anni il 26 settembre, ieri ha dato l’addio al tennis, forse. Lo ha fatto al termine del match perso contro l’australiana Ajla Tomljanovic al terzo turno degli Us Open dopo una maratona di quasi tre ore. Accompagnata dal sottofondo musicale di The Best di Tina Turner e dall’ovazione del pubblico dell’Arthur Ashe, la Williams non è riuscita a trattenere l’emozione. I ringraziamenti al marito ed alla figlia Olympia, allo staff.

E poi una dedica speciale alle sorelle e soprattutto ha detto: «Grazie papà, so che mi stai guardando. Grazie, mamma. Mio Dio, grazie a tutti quelli che sono stati con me durante questo viaggio incredibile, durato decenni. Tutto è cominciato dai miei genitori, devo dire grazie soprattutto a loro. Queste sono lacrime di gioia. E non sarei stata la Serena che avete visto, senza mia sorella Venus». “The Queen” lascia. Una regina nata povera. Serena cresce insieme a Venus, la sorella maggiore non solo di età, ma anche di grazia.

“Venere” è alta, longilinea, armoniosa. Serena è il brutto anatroccolo, ma sboccerà presto grazie anche a Richard, padre padrone in cerca di riscatto sociale e soprattutto economico. Punterà su di loro pur non capendo niente di tennis, costringendole ad allenamenti sfiancanti come nel migliore cliché che riguarda i legami difficili tra tennisti e genitori. È successo ad Andre Agassi finito per odiare il tennis, a Jennifer Capriati diventata cleptomane, a Mary Pierce e Jelena Dokic cadute più volte nelle spirali della depressione.

Serena e Venus hanno ribaltato questa tradizione nefasta capitalizzando l’investimento paterno sia attraverso un gioco efficace e vincente, sia divenendo icone di stile, star capaci di rivoluzionare la storia di una disciplina tradizionalmente monopolizzata dai bianchi. E lo hanno fatto in modo vistoso, a cominciare della creazione del clan Williams, la loro famiglia allargata, presenza immancabile e ingombrante nelle tribune dei tornei. Questa ostentazione man mano è diminuita dando spazio all'emersione delle loro singolarità.

A primeggiare è stata Serena a suon di risultati: numero uno del mondo per 319 settimane consecutive, 23 prove del Grande Slam vinte e quasi 100 milioni di dollari guadagnati soltanto di montepremi. Però il tennis non è tutto. Almeno per Serena, che va decisamente oltre diventando una donna da copertina, una stilista, un simbolo afro-americano di bellezza. Ma c'è ancora qualcosa di più importante. Nel 2015 a Roma durante gli Internazionali d'Italia conosce l'uomo della sua vita. È Alexis Ohanian, giovane guru del web e ricchissimo fondatore di Reddit, uno dei social media più diffusi d'America. Due anni dopo si sposano, non prima di aver concepito Alexis Olimpia.

Serena scopre di custodirla in grembo poco prima dell'inizio degli Australian Open del 2017. Sceglie, con le dovute precauzioni, di giocare lo stesso e vince il torneo battendo in finale proprio la sorella, andando a compiere così il capolavoro più importante della sua lunga storia sportiva e personale. Un'esistenza, la sua, raccontata anche nel film King Richard un racconto di sport, ma soprattutto di amore. Quello di un padre (interpretato magistralmente da Will Smith che vincerà anche l'Oscar) verso due figlie che (ha sempre affermato Richard a tutti gli scettici) con la loro racchetta e la loro personalità dirompente riusciranno a «scuotere il mondo». Ora il mondo del tennis saluta e ringrazia di cuore la sua Regina, Serena Williams.

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