mercoledì 17 novembre 2021
Gli audiolibri guadagnano uno spazio sempre più preciso nell’editoria e si diffonde il podcast. Un master in Cattolica con Barbieri, Calabresi, Di Giampaolo, Zulli
Ascoltare il libro, voglia di oralità

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Il libro è fatto di segni muti, di lettere che attendono un lettore. 'Dare voce ai libri', con audiolibri o podcast, vuole dire rendere di nuovo ascoltabili e udibili le parole di un autore; vuol dire dare nuova linfa ai testi, facendoli penetrare nella vita e nell’esperienza di lettori e ascoltatori. Secondo una ricerca Ipsos sui podcast, in Italia ci sono circa 9,3 milioni di ascoltatori mensili, ovvero 2 milioni in più rispetto al 2019. Secondo l’ultimo rapporto Nielsen per Audible, inoltre, nel corso degli ultimi sei mesi gli ascoltatori di podcast sono aumentati del 4%, dato che si traduce in 14,5 milioni di italiani che quest’anno hanno ascoltato podcast, a fronte dei 13,9 del 2020, con una media di ascolto intorno ai 40 minuti. Dare voce però non significa solo podcast: è aumentato anche l’ascolto degli audiolibri, +11% sul 2020. È esploso nel frattempo anche un social tutto 'voce' come Clubhouse e c’è una tendenza sempre più forte all’oralità. Questo fenomeno è al centro dell’evento “Engaging the Reader 2021. Dare voce ai libri”, che si terrà domani, alle 14.30, all’Università Cattolica di Milano, all’interno del programma di Book-City; ogni anno, in occasione della chiusura dell’anno accademico, il Master Professione Editoria, in collaborazione con Creleb (Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca) e dall’edizione 2018 con il Master BookTelling, organizza “Engaging the Reader”, workshop gratuito e momento di dibattito intorno ai nuovi modi di fruizione del libro. Per riflettere su questo profondo rapporto tra scrittura, lettura e voce quest’anno dialogheranno Edoardo Barbieri, direttore dei Master in 'Professione editoria' e 'Booktelling' alla Cattolica, Mario Calabresi, direttore e fondatore della podcast company Chora, Fabio Zulli, attore, e Carla Fiorentino, direttrice editoriale di Emons. Nel corso dell’evento sarà anche assegnato il Premio Ancora Aldina per la cultura del libro a Lucia Panini e Franco Cosimo Panini Editore, nonché i Premi Master Professione Editoria a Gems, Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, Tecniche Nuove e The Italian Literary Agency. Durante Engaging the Reader verrà inoltre presentato anche il libro realizzato dagli allievi e dai docenti nel corso dell’anno di Master e vengono loro consegnati i diplomi. «L’attenzione verso audiolibri e podcast - ha detto Paola Di Giampaolo, responsabile Progettazione e sviluppo dei Ma- ster in Editoria dell’Università Cattolica - non è nuova per i Master in Editoria Unicatt. Già dal 2018 ospitano le testimonianze di Storytel e dal 2021 un loro laboratorio di audiolibri, dal 2020 realizzano la rubrica podcast StrangerBooks con Radio Activa, dall’ottobre 2021 Mondolibri all’interno di Parole per capire di Radio Marconi e stage vengono realizzati anche con l’editore di audiolibri il Narratore. I programmi dei Master vengono infatti rinnovati ogni anno sulla base delle evoluzioni del mercato del lavoro e dei feedback di aziende e allievi». Secondo i dati, il target dei podcast sono principalmente i giovani (25-34 anni) e l’ascolto avviene soprattutto dallo smartphone: «Ho sempre amato il racconto lungo e l’approfondimento - racconta Calabresi - ma su un quotidiano questo può essere un problema per ragioni di spazio, non sempre sostenibile. L’audio invece permette di fare approfondimenti in modo più fruibile e facilmente ascoltabile mentre si fanno altre attività (nonostante i dati sulla fruizione indichino che l’ascolto avviene per l’81% in casa, ndr). È un mezzo ideale per fare approfondimento - continua Calabresi - e vedendo quanto il mezzo fosse maturo in nord d’Europa, Stati Uniti, Brasile, ho pensato valesse la pena fare una scommessa sull’audio anche in Italia. Ciò che conta è che il prodotto sia immersivo e includente, costruito come un racconto fatto di più voci che porti dentro alla storia, con una colonna sonora che lo sostenga. Infine bisogna farsi una domanda: perché questa storia proprio ora? La sfida prima era l’immagine contrapposta allo scritto, ma la saturazione di immagini ha riempito i nostri occhi e ora c’è una ricerca di autenticità più intima, con voci originali che si mettano in gioco». In tema voci ciò che conta è saper dosare il peso della narrazione, ma ci sono diverse scuole di pensiero: «C’è una corrente che dice la voce debba essere quasi piatta e dare la possibilità al lettore di immaginare - dice Zulli -, ma credo sia possibile anche una lettura con più interpretazione, fermo restando che è sempre il testo a comandare. La cosa più complessa è riuscire a restituire un’anima al libro senza mettere la propria voce prima delle parole dell’autore. Il lettore dovrebbe arrivare quasi a dimenticarsi che un attore sta leggendo e sentire l’anima dei personaggi o dell’autore. La lettura è un flusso, si deve arrivare a farsi attraversare dalla storia. In assoluto credo che questo ritorno all’oralità sia dato dalla necessità di tornare a sentire parlare e di riflesso un ritorno della voglia di ascoltare». Una voglia che si manifesta con numerose iniziative, come le letture pubbliche, i gruppi di lettura, gli incontri con autori e autrici, in cui si dà importanza alla parola scandita, ma non solo: «Credo sia interessante guardare anche a podcast e audiolibri come a una possibile strada colta in contrapposizione alle serie tv, che in qualche modo hanno preso piede sul romanzo spiega Barbieri, che prosegue -. Questi due mezzi potrebbero essere un modo per riappropriarsi della letteratura e dare voce agli autori. C’è un’espansione dell’idea di editoria e una grande attenzione a ciò che accade nella contemporaneità. Questo incontro pone perciò attenzione alla realtà e ai suoi aggiornamenti, mantenendo però anche uno sguardo critico e di riflessione che metta infine sempre al centro il lettore».

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