lunedì 23 ottobre 2023
Nella mostra “Porte del Paradiso. Le Madonne con Bambino di Francesco Badile e Ugo Riva” l'artista si confronta con l'eredità di Piero della Francesca
Ugo Riva, "Madre, Madre, Madre", 2005 (particolare)

Ugo Riva, "Madre, Madre, Madre", 2005 (particolare) - Ugo Riva

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Tutto nasce da un incontro, un incontro in cui Piero (della Francesca) ha impiegato quasi 500 anni per incontrare Ugo (Riva). E dopo questa lunga attesa qualcosa di bello è accaduto. Lo scultore bergamasco racconta: «Giovane artista, ero alla Pinacoteca di Brera alla ricerca di me stesso e di una chiave per la mia opera. Davanti alla grande Pala di Piero sono invaso da una commozione profonda, direi lacerante fino alle lacrime. Quel bambino sulle ginocchia della Madonna sono io. Una Epifania… La verità si palesa ai miei occhi ma soprattutto dentro di me in maniera così limpida da diventare rivelazione. La visione metafisica di Piero, atemporale e intrisa di un silenzio pieno di anima, mi fa toccare l’eterna bellezza e la solitudine dell’Uomo. Io sono quel povero Cristo, messo di traverso sulle ginocchia con il corallo al collo simbolo del sacrificio futuro. Quell’incontro con Piero ha dato la stura alla mia poetica, pura liberazione dell’anima, e così sono nate tutte le maternità successive. Madri di quando ero figlio e poi padre e ora nonno. Attraverso le madri passa gran parte della mia ricerca intima e della maturità estetica».

Ugo Riva, 'Madre, Madre, Madre', 2005

Ugo Riva, "Madre, Madre, Madre", 2005 - Ugo Riva

Nella Madre di Piero, come nella Madre di Ugo, passa la vita. E Ugo modella la creta, la cera, il bronzo perché le forme, le figure siano vita. La materia si anima grazie al processo creativo, ed è questo il mistero della grande arte: l’essere sempre viva nonostante il passare del tempo, delle correnti, del gusto, dell’artista stesso che l’opera ha generato. La bellezza delle donne di Ugo Riva è la bellezza di essere madre, di essere una relazione amorosa e amorevole. Una bellezza che è possibile contemplare nella mostra “Porte del Paradiso. Le Madonne con Bambino di Francesco Badile e Ugo Riva”, mostra realizzata per la Settimana della Bellezza in corso a Grosseto e promossa dalla diocesi con Fondazione Crocevia e la partnership di “Avvenire” e “Luoghi dell’Infinito” (fino al 3 dicembre; info www.clarissegrosseto.it; www.diocesidigrosseto.it).

Il tema dell’ottava edizione è “L’eternità in ogni giorno”. Un eterno che si dipana nel tempo, anche nel mondo dell’arte e trova nello sguardo contemplante della Madonna verso il suo Bambino un filo che unisce l’umanista e il contemporaneo: parlano lo stesso linguaggio che tutti possono comprendere e che parla nel silenzio al cuore di chi sa guardare. Dice Ugo Riva: «Mi hanno apostrofato come presuntuoso quando, contro la cultura dominante del qui e ora, sostenevo che lavoravo anche per questo tempo, perché la mia vera “ambizione” è la storia e l’eterno. Ma questa non è presunzione. È dare un senso profondo alla propria esistenza, sentirsi parte di un mistero di armonia e cercare di gettare una piccola luce in questo nostro miserabile e meraviglioso mondo».

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