giovedì 27 ottobre 2016
Disney Channel lancia in Italia dal 5 novembre il cartoon che mescola avventura, magia e tradizione latina. Il creatore Craig Gerber: «Un messaggio di tolleranza all'America di oggi»
Arriva Elena di Avalor, la prima principessa ispanica

© 2016 Disney Enterprises, Inc. All rights reserved.

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Sui lunghi capelli scuri porta un fiore arancione che cresce in Messico, suona la chitarra come un mariachi e duella con la spada come Zorro, in più è dotata di poteri magici e a 16 anni si trova già a regnare sulla città fantastica di Avalor, nonostante non abbia ancora l'età per essere regina. Ha tutti i numeri per piacere anche ai bambini italiani, dopo aver conquistato quelli americani (quest'estate è stato il cartoon più visto della tv Usa) Elena di Avalor, la nuova serie tv animata della Disney, la prima ad avere per protagonista una principessa latinoamericana. I 26 episodi di 22 minuti ciascuno andranno in onda da sabato 5 novembre sul canale Sky di Disney Channel, mentre è in preparazione la seconda stagione. Elena è una ragazza indipendente e coraggiosa, supportata da una famiglia molto unita, dai nonni regnanti ai cugini e la sorellina. Ma la vera novità è la fortissima connotazione latina della serie, che ha rielaborato varie leggende e personaggi della tradizione del Sud America, anche delle civiltà precolombiane. Ad aiutare Elena a salvare i regno da una perfida strega saranno animali fantastici come i giaguari alati, strani elfi ispirati al mito cileno di Peuchen, spiriti guida dalle sembianze di lupo, mentre sullo sfondo campeggiano paesaggi ispirati alle piramidi mesoamericane di Teotihuacan. Ma non mancano anche le architetture coloniali spagnole, con tanto di chiese e magnifici palazzi. Il tutto su un tappeto sonoro irresistibile fatto di hip hop cileno, salsa e pop latino. Oltre alla classica puntata natalizia, inoltre, un episodio sarà anche dedicato alla messicana Giorno dei Morti, il Dia de los muertos.

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Il progetto tra cartoon e politica

Il progetto non è affatto casuale. Con i suoi 54 milioni di persone, la comunità ispanica è la più importante degli Stati Uniti, mentre lo spagnolo è diventato la lingua più diffusa negli States. Ovvio che si tratti di un target di audience importante, che desidera essere rappresentato dai media. Non a caso la serie è stata curata nel dettaglio: la sceneggiatrice Silvia Olivas è ispanica e ci si è affidati a consulenti eccellenti, fra cui Marcela Davison Avilés dell'Università di Harvard. «Sono nato a New York ma sono cresciuto a Los Angeles insieme a persone di origine ispanica - ha spiegato, oggi a Milano, ad Avvenire il creatore e produttore della serie Craig Gerber, che è anche il creatore della serie Sofia la principessa -. Ma mi sono accorto che non esisteva una principessa latina. Lo scopo è sia che si senta rappresentata questa parte di popolazione, ma anche che gli altri imparino a conoscerla con le sue tradizioni, bellezze e ricchezze». Un segnale prima delle elezioni all'America che sostiene Trump e le barriere anti immigrati? «Credo che chi seguirà le avventure di Elena e dei suoi amici potrà immedesimarsi in lei, nelle sue qualità positive e nella bellezza delle sue tradizioni. La mia speranza è far capire che che dall'incontro delle culture e dei popoli e dalla tolleranza può solo derivare solo ricchezza».

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