giovedì 8 settembre 2022
Tanta voglia di ripartire dopo la pandemia con incontri sui grandi della letteratura: da Fenoglio a Pasolini e Zanzotto fino alle canzoni yiddish
Il “furgone poetico”

Il “furgone poetico” - Giorgio Boato

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Si alzano le tende blu del Festival della letteratura su Mantova. E la città sul Mincio inizia ad essere percorsa da lettori, scrittori e da quanti danno vita a questa 26ª edizione della kermesse letteraria. La Tenda Sordello nell’omonima piazza, quelle simili nelle altre dedicate a Leon Battista Alberti hanno ospitato i primi incontri. Così come hanno aperto i battenti il Palazzo Ducale e l’antistante Palazzo Castiglioni. Certo, il maggiore afflusso è atteso per il fine settimana, ma già i primi eventi danno il polso di una ripresa dopo la frenata dovuta al Covid. Frenata che non ha fermato la macchina organizzativa, ma ne ha solo rallentato la velocità. Che ora riprende ad aumentare. In totale tra le vie della città virgiliana sono previsti 350 eventi, oltre 370 autori. E a far ripartire tutto contribuiscono 500 volontari. Un po’ meno delle edizioni del passato. Ma pian piano anche la cultura esce dall’emergenza. In giro si vedono i ragazzi dell’organizzazione in maglia blu e logo del Festival. Altri giovani in piazza Leon Battista Alberti, danno vita a un banchetto – verde, e quale colore sennò – dei Fridays for future. In nome del green sono dello stesso colore alcune minicar elettriche firmate 'Festival della letterratura' che circolano in città. I due anni scorsi sono stati «eroici », dice Ton Villalta, che nella segreteria organizzativa si occupa di comunicazione e che, proveniente dalla Catalogna come studente Erasmus a Firenze, ha iniziato al Festival 26 anni fa proprio come volontario. Attitudine che è rimasta, visto che lo troviamo intento a garantire l’accesso all’ascensore per i disabili in sala stampa. «Quest’anno – prosegue – siamo riusciti se non a tornare al pre-Covid a fare almeno un salto di scala. E soprattutto a non dover più limitare, con i contingentamenti e le prenotazioni, la libertà delle persone di girare per la città. Il fermarsi in una piazza, vedere qualcosa, scoprire un autore è il bello del festival».

Gli stand del Festivaletteratura 2022

Gli stand del Festivaletteratura 2022 - Giorgio Boato

Festival che mette, come sempre, a tema eventi del presente per dare un contributo di riflessione profonda, come spesso la letteratura e la cultura in genere sa fare. Per la guerra in Ucraina non è stato pensato un format specifico, ma sarà al centro di numerosi incontri. Da quello di oggi con Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio insieme a padre Antonio Spadaro, direttore del 'La Civiltà Cattolica' ad altri eventi con protagonisti la giornalista Francesca Mannocchi, il politologo Vittorio Emanuele Parsi, il filosofo francese di origini russe Michel Eltchaninoff, autore del libro Nella testa di Putin, uscito nel 2015, ma aggiornato agli ultimi eventi. Infine, il fumettista Igort, autore lo scorso anno di Quaderni ucraini. Le radici del conflitto. Non mancano ovviamente gli omaggi letterari. A Pier Paolo Pasolini, di cui ricorre il centenario della nascita. Le scene del filmscandalo su Salò furono girate in cinque località della provincia di Mantova, che saranno ripercorse in un tour, aperto da un incontro con il regista Pupi Avati. Un omaggio a Beppe Fenoglio, sempre per il centenario della nascita, passato finora un po’ in sordina, è stato portato ieri dallo scrittore e fondatore della Scuola Holden Alessandro Baricco. La poesia, poi, in nome della vocazione diffusa del festival si prende le vie urbane con un pick up itinerante. Il 'Furgone poetico' avrà diversi protagonisti e farà tappa in vari luoghi cittadini. Sulla fiancata porta una citazione di Andrea Zanzotto: «Dovunque il guardo giro, immenso caos, ti vedo». Ieri la prima è stata, con partenza proprio sotto l’enorme statua di Virgilio, con «D’un tratto dovetti cantare e non seppi perché», recital di canzoni e poesie yiddish portato avanti dalla cantante, regista e attrice Miriam Camerini e dalla pianista e cantante Esther Wratschko. Le due spaziano dalle ballate ebraiche della poetessa berlinese espressionista Else Lasker-Schüler alle canzoni di Haim Nachman Bialik, per tornare al Cantico dei Cantici. Oggi sarà protagonista il poeta Francesco Maria Tipaldi con 'Trasporto animali vivi'. E sabato siterrà un curioso percorso sulla 'Poesia veneta vera e falsa', di Andrea Pennacchi e Nicolò Porcelluzzi. Quest’ultimo sulla scorta dei Trapianti di Luigi Meneghello, per cui Shakespeare e Yeats si sono trovati a rimare in vicentino, si divertirà a far risuonare in veneziano Larkin, Borges, Pizarnik, coinvolgendo anche l’attore Pennacchi, autore a sua volta di altri 'trapianti' veneti di versi shakespeariani. Infine con 'Rime, rimedio per mali diversi' il poeta Bruno Tognolini rinverdirà la tradizione delle poesie d’occasione: matrimoni, compleanni, inaugurazioni, campagne sociali. Perché a Mantova è la cultura che gira intorno a tutto.

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