venerdì 25 ottobre 2013
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“Ce l’ho qui la brioche”. Chi ha più di 30 anni difficilmente avrà dimenticato il suo tormentone. Lui, che in realtà si chiamava Andrea Brambilla e che è morto ieri sera a Milano a 67 anni, per tutti era il commissario Zuzzurro. Quello che pronunciava il suo slogan tormentone biascicando un po’ le parole, con la bocca leggermente storta, i capelli arruffati e l’aria stralunata.
E stralunati, surreali e amatissimi lo erano davvero Zuzzurro e Gaspare. Il duo comico era nato nel 1976 al Derby di Milano, il locale d’eccellenza per il cabaret italiano. Quello di Boldi, Teocoli, Abatantuono, Jannacci, I Gufi, Iacchetti, Ricci, Funari e più tardi Bisio, Faletti e loro, Andrea Brambilla in arte Zuzzurro da Varese e Nino Formicola in arte Gaspare da Milano.
"Zuzzurro e Gaspare da adesso non ci sono più. Punto". Così Nino Formicola, ha annunciato sulla sua pagina Facebook la morte dell'amico e partner Andrea Brambilla, deceduto a 67 anni all'Istituto tumori di Milano, dove era ricoverato dal 7 ottobre per un tumore ai polmoni.
Di persona Nino non riesce a trattenere tutta la sua commozione: “Fra poco sarebbero stati 40 anni che ci  conoscevamo”. Andrea Brambilla è morto ieri sera poco prima delle 22, dopo una crisi acuta che già ore prima ne aveva compromesso pesantemente il fisico.
“A febbraio gli avevano diagnosticato il tumore. E lui aveva voluto lo stesso che mettessimo in piedi la nostra tournée”. I motivi delle scelta li aveva spiegati il 27 settembre a Maria Volpe del Corriere della sera nella sua ultima intervista. “Ho cominciato la chemioterapia che alterno alla radioterapia. E ho capito che sto meglio se lavoro. Sono debilitato, ma bisogna reagire. Penso sia doveroso provarci. Vorrei dirlo a tutti, specie ai malati giovani: occorrono volontà e ottimismo». Così si era messo a scrivere con l’amico e cognato il nuovo spettacolo Non c’è più il futuro di una volta. Un titolo che oggi suona quasi beffardo. E’ un’analisi ironica ma altrettanto amara della società di oggi, con pesanti a critiche alla televisione.
Con la tv Zuzzurro e Gaspare hanno sempre avuto un rapporto particolare. Il piccolo schermo li aveva sì lanciati ma li aveva anche più volte delusi e traditi. Il loro debutto era avvenuto in Rai, agli inizi degli anni Ottanta, nello show Non stop, seguito da La sberla e Domenica in. La grande popolarità era arrivata nel 1983 con Drive In.
Poi il nulla tv. Ma tanto teatro. Furono ripescati nel 1987 da Baudo per Domenica Festival su Canale 5. Ma fu lo show Emilio su Italia 1, nel 1989, a ridargli grande popolarità. Ricordate? Era ambientato nella redazione di un tg, popolata dall'inviato Silvio Orlando, il tifoso rossonero Teo Teocoli, il critico letterario Gene Gnocchi, l'apprendista giornalista Carlo Pistarino e la caporedattrice Athina Cenci. Seguirono piccole cose televisive come TG delle vacanze (1992), Miraggi… ma tanto tanto teatro. Nella stagione 1997-98 stabilirono il loro record, rimanendo in scena oltre tre mesi al teatro Nazionale di Milano con la commedia Rumori fuori scena.
Insomma, se la tv li dimenticava, loro si prendevano la loro bella rivincita sulle tavole del palcoscenico.Il  9 gennaio 2002 Brambilla ebbe un gravissimo incidente stradale e rimase a lungo in fin di vita. “Lui è sempre stato un combattente” ha ricordato ieri Formicola-Gaspare. “Quella volta come ora”.
Già, Zuzzurro lottò a lungo. E dopo un po’ di mesi la coppia ritorno in scena. Tornò anche un po’ di tv. Grazie ad Antonio Ricci fecero Paperissima nel 2002, due puntate di Striscia nel 2005. Nel 2010 li chiamò anche Zelig, per una comparsata.
Ancora teatro. L’amore vero. Nel 2012 portarono in tour  "Tutto Shakespeare in 90 minuti". Ora c’era lo spettacolo Non c’è più il futuro di una volta. Ma soprattutto c’era la vita normale del 67enne Andrea Brambilla. Con una moglie costumista, un figlio di 30 anni e uno di 16. E tanti, tanti amici. “Lotto per loro. Per gli amici e i familiari”. E la tv, amica e nemica di sempre?  “La tv di oggi non ci piace. Quindi sì, siamo un po' dispiaciuti, ma più di noi, il nostro direttore di banca. Non ci piace questa equazione per cui se non sei in televisione non sei nessuno. Noi per fortuna continuiamo a riempire i teatri”. Quando la giornalista gli chiese cosa gli faceva più paura, Andrea rispose: “Il non vedere più mia moglie e i mie figli”.
Si saluteranno domani alle 11, quando nella chiesa di San Vincenzo, in via San Vincenzo, a Milano, verranno celebrati i funerali di Andrea Brambilla. Un uomo normale e, come tanti comici, persino timido.
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