giovedì 13 febbraio 2020
Direttore della Specola Vaticana per tutto il pontificato di Giovanni Paolo II. Spese tutto il suo mandato per migliorare il dialogo tra scienza e teologia. Aveva 87 anni.
Un immagine di alcuni anni fa di padre George Coyne

Un immagine di alcuni anni fa di padre George Coyne

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Si è spento all’età di 87 anni, l’11 febbraio scorso, il gesuita e astronomo statunitense e storico direttore della Specola Vaticana George Coyne. Il religioso è morto, a causa di un tumore all’Upstate University Hospital a Syracuse nello stato di New York.

Si era guadagnato l’appellativo di “astronomo del Papa” per essere stato per quasi 30 anni dal 1978 al 2006, fino a 73 anni, alla guida della Specola Vaticana, stabilendo il record di "durata" come direttore di questa prestigiosa istituzione accademica, affidata dai Papi da sempre alla Compagnia di Gesù. Tra i dati singolari della sua lunga esistenza che la sua è stata una delle poche nomine fatte durante il breve pontificato di papa Luciani, Giovanni Paolo I. Solo fino a a pochi mesi fa è stato a capo di un team di ricercatori astronomici dell’Università dell’Arizona.

La carriera

Nato il 19 gennaio 1933 a Baltimora, nel Maryland (Usa), George V. Coyne entrò a far parte della Compagnia di Gesù all’età di 18 anni e fu ordinato sacerdote nel 1965. Dopo gli studi teologici al Woodstock College, si laureò in matematica nel 1958 alla Fordham University di New York e nel 1962 ottenne il dottorato in astronomia alla Georgetown University di Washington. Tra il 1963 e il 1976 ha lavorato come astronomo al Lunar and Planetary Laboratory dell'Università dell'Arizona, dove nei quattro anni successivi è stato ricercatore e professore al Dipartimento di Astronomia, di cui fra il 1979 e il 1980 è stato direttore.

Il suo principale campo di ricerca è stato lo studio sulla polarimetria di vari oggetti astronomici. Tra di essi le superfici della Luna e di Mercurio; il mezzo interstellare; stelle con atmosfere estese; le Galassie di Seyfert, che sono un gruppo di galassie spirali con stelle centrali molto piccole e brillanti. I suoi ultimi studi si sono incentrati sulla polarizzazione prodotta nelle variabili cataclismiche e sull'interazione tra sistemi stellari binari che emettono improvvisi lampi di intensa energia. L’annuncio della scomparsa è stato dato su Twitter dalla Specola Vaticana, ricordando padre Coyne come «esempio di leader carismatico e di scienziato nonché di divulgatore. Sotto di lui la Specola si è modernizzata. Che riposi nella pace del Signore!». Come significativo è stato l’ampio ricordo apparso nell’edizione del 14 febbraio de L’Osservatore Romano il successore alla Specola Vaticana il gesuita statunitense fratel Guy Consolmagno in cui ha rievocato del confratello la sua capacità di aver promosso «il dialogo tra scienza e teologia al massimo livello». Un particolare omaggio sulla figura di padre Coyne è stato tributato, in questi giorni, con due commossi ricordi su Twitter da due storiche firme della prestigiosa rivista della Compagnia di Gesù America i gesuiti Thomas Reese e James Martin. Il National Catholic Reporter, negli Stati Uniti, ha dedicato nell’edizione di giovedì un ampio ritratto su questo gesuita geniale definito «promotore del dialogo tra scienza e fede».

Scienziato di fiducia di Giovanni Paolo II per quasi 30 anni

In stretto contatto con Giovanni Paolo II, negli anni Novanta ha organizzato una serie di conferenze sull'azione di Dio nell'Universo presso il quartier generale della Specola Vaticana a Castel Gandolfo, in Italia, in collaborazione con il Center for Theology and the Natural Sciences di Berkerley, in California. Gli atti sono stati pubblicati dall'«University of Notre Dame Press». La lettera indirizzata da Giovanni Paolo II a padre George Coyne in occasione del trecentesimo anniversario dei Principia di Newton è stata una delle più dettagliate dichiarazioni di teologia cattolica sulla relazione esistente tra scienza e fede. Durante il suo lungo mandato, il gesuita Coyne ha puntato sulla modernizzazione del ruolo della Specola nel mondo della scienza, accogliendo nel suo staff giovani astronomi gesuiti provenienti da tutto il mondo, includendo l'Africa, l'Asia e il Sud America.

La riabilitazione di Galileo

Sotto la sua direzione presso l'Università dell'Arizona è stato istituito il Gruppo di Ricerca della Specola Vaticana; e in collaborazione con quell'università è stato possibile costruire il Telescopio vaticano a Tecnologia Avanzata, con il primo specchio spin-cast al mondo, sul monte Graham in Arizona. Fu proprio su consiglio di Coyne che durante il pontificato di Giovanni Paolo II si aprì in maniera decisa il confronto tra fede e scienza, che poi portò alla riabilitazione da parte della Santa Sede di Galileo Galilei, costretto all’abiura delle sue idee scientifiche dal Sant’Uffizio. Padre Coyne ha fatto parte della Commissione di Studio del Caso Galileo istituita da Giovanni Paolo II nel 1981, dirigendone il gruppo di lavoro scientifico-epistemologico. La Commissione ha presentato le conclusioni sul caso nel 1992, arrivando alla completa riabilitazione di Galileo, con le indicazioni fatte proprie dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede.


Il 17 febbraio i funerali a Syracuse nella cappella del collegio dei gesuiti

Il funerale di padre Coyne si terrà lunedì 17 febbraio nella cappella del “Le Moyne College” della Compagnia di Gesù a Syracuse nello Stato di New York. Il rito di sepoltura di Coyne avverrà successivamente nel cimitero di Wernersville nella cappella dei gesuiti.


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