venerdì 9 giugno 2023
Docente ad Harvard e grande storico dell'astronomia, è stato il più importante studioso anche di Keplero. Credente, ha sempre difeso la continuità tra scienza e fede
Owen Gingerich

Owen Gingerich

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L'astronomo e storico della scienza statunitense Owen Gingerich, autorità indiscussa nel campo degli studi sugli astronomi Giovanni Keplero e Niccolò Copernico, è morto all'età di 93 anni a Cambridge, nel Massachusetts. Era professore emerito di astronomia e storia della scienza all'Università di Harvard, oltre che astronomo emerito presso lo Smithsonian Astrophysical Observatory. È autore di oltre 200 articoli scientifici e di una ventina di volumi.

Gingerich ha intrapreso un'indagine di tre decenni sul De revolutionibus orbium coelestium, il libro di Copernico che per la prima volta confutava le teorie di Tolomeo entrando in conflitto con i racconti biblici in cui erano coinvolti i fenomeni celesti, e proponeva il modello eliocentrico, secondo il quale è la Terra a girare attorno al Sole e non viceversa. Gingerich ha esaminato oltre 580 copie cinquecentesche in biblioteche sparse in Europa e in Nord America, oltre a quelle in Cina, Giappone e Australia. La sintesi delle sue ricerche è stata pubblicata in Alla ricerca del libro perduto. La storia dimenticata del trattato che cambiò il corso della scienza (Rizzoli, 2004). In riconoscimento di questi studi su Copernico, Gingerich è stato insignito dell'Ordine al Merito del governo polacco e successivamente un asteroide è stato nominato in suo onore.

Owen Gingerich è stato anche lo studioso che ha dimostrato che la copia autografa del Sidereus Nuncius di Galileo Galilei venduta a un antiquario di New York nel 2005 per 500.000 dollari (e creduta vera per anni dagli studiosi) era in realtà un falso. E non un falso qualsiasi, ma commissionato da Massimo De Caro, diventato famigerato come il saccheggiatore delle biblioteche italiane, e quella dei Girolamini di Napoli in particolare. Gingerich ha raccontato la vicenda nel libro Il curioso caso del Sidereus Nuncius M-L (Biblohaus, 2019). Già nel 2009 aveva sostenuto che "i cinque disegni delle lune contenuti" in quella copia del libro galileiano erano "necessariamente falsi".

Gli interessi di ricerca accademica del professor Gingerich hanno spaziato dal ricalcolo di un'antica tavola matematica babilonese all'interpretazione degli spettri stellari. È coautore di due modelli standard per l'atmosfera solare, i primi che tengono conto delle osservazioni del sole da parte di razzi e satelliti. È stato vicepresidente dell'American Philosophical Society (la più antica accademia scientifica americana) ed è stato presidente del Comitato nazionale statunitense dell'Unione Astronomica Internazionale. È stato consigliere dell'American Astronomical Society e ha contribuito all'organizzazione della Historical Astronomy Division. Nel 2000 ha vinto il Premio Doggett per i suoi contributi alla storia dell'astronomia e il premio più prestigioso della Società Astronomica Francese, il Prix Janssen 2006.

Cattolico e credente, Owen Gingerich ha offerto una riflessione personale con il libro Cercando Dio nell'universo. Un grande astronomo tra scienza e fede (Lindau, 2017), dove afferma di «credere in un universo dotato di un progetto, di cui noi uomini possiamo ipotizzare di far parte». La libertà di cui godiamo, spiega, «dimostrerebbe come coscienza e responsabilità partecipino a loro volta al disegno, e in questa prospettiva persino il dolore e la sofferenza avrebbero un senso. L'universo potrebbe finalmente essere comprensibile». Scegliendo Keplero come guida e modello, Gingerich sostiene la perfetta compatibilità tra il ruolo dello scienziato e la fede nel disegno divino. E spiega che anche lo scienziato ateo «non può che osservare con un senso di meraviglia e mistero la sorprendente congenialità della natura all'uomo».



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