mercoledì 2 febbraio 2022
L'attrice, 90 anni, era malata da tempo. Musa di Michelangelo Antonioni, nei ruoli brillanti lavorò al fianco di Sordi, Tognazzi, Gassman, Manfredi
Monica Vitti con il Leone d'Oro alla carriera al Festival di Venezia del 2005

Monica Vitti con il Leone d'Oro alla carriera al Festival di Venezia del 2005 - Ansa

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È morta Monica Vitti. Lo scrive Walter Veltroni su Twitter. "Roberto Russo, il suo compagno di questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c'è più. Lo faccio con grande dolore, affetto, rimpianto". L'icona del cinema italiano, assente da diversi anni dalla scena pubblica perché ammalata, aveva compiuto da poco 90 anni.

Nata Maria Luisa Ceciarelli a Roma, il 3 novembre del 1931, Monica Vitti era assente dalle scene dal 2001 quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello. Fu musa di Michelangelo Antonioni e regina della commedia all'italiana al fianco di Alberto Sordi.

A consigliarle di cambiare il nome di battesimo in Monica Vitti fu Sergio Tofano, subito dopo che si fu diplomata all'Accademia d'arte drammatica di Roma. Il grande lancio come attrice è opera di Antonioni, che la volle come protagonista nella tetralogia della incomunicabilità lavorando così ne L'avventura, La notte, l'Eclisse, Deserto rosso.

È stata anche una brava doppiatrice. Il regista Mario Monicelli si convinse che la bella Monica Vitti poteva essere, oltre che una brava attrice drammatica, anche una interprete di ruoli brillanti. Ed eccola nel celebre La ragazza con la pistola, siciliana dalla lunga treccia nera, finita in Scozia in cerca dell'uomo che l'ha disonorata. Da quel momento in poi sono tantissimi i ruoli che Monica Vitti ha interpretato, mettendo in luce una notevole vivacità e ricchezza espressiva e dando vita a personaggi rappresentativi anche da un punto di vista sociologico. Tra i suoi film spiccano: Modesty Blaise (1966); Ti ho sposato per allegria (1967); Amore mio, aiutami (1969); Ninì Tirabusciò (1970); Polvere di stelle (1973); Tosca (1973); Teresa la ladra (1973); Io so che tu sai che io so (1982); Flirt (1983); Scandalo segreto (1990, di cui è stata anche sceneggiatrice e regista).

Una personalità, la sua, che le ha permesso di reggere il confronto con attori del calibro di Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, considerati i "re" della commedia brillante. È stata anche in televisione, dove fra le tante apparizioni si ricordano quelle accanto a Raffaella Carrà e Mina in Milleluci, e nel Il cilindro di De Filippo.

Nella sua lunga carriera ha vinto, tra gli altri premi, cinque David di Donatello, tre nastri d'argento, dodici globi d'oro, un ciak d'oro e il Leone d'oro alla carriera.

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