mercoledì 22 settembre 2021
Lo storico è morto a Berlino a 83 anni. Ha dedicato gran parte dei suoi studi alla Shoah e ai rifugiati ebrei tra Toscana ed Emilia, tra cui il caso dei "ragazzi di Villa Emma"
Un gruppo di giovani ebrei rifugiati a Villa Emma a Nonantola, durante la Seconda guerra mondiale. Alla vicende ha dedicato importanti ricerche lo storico Klaus Voigt, recentemente scomparso

Un gruppo di giovani ebrei rifugiati a Villa Emma a Nonantola, durante la Seconda guerra mondiale. Alla vicende ha dedicato importanti ricerche lo storico Klaus Voigt, recentemente scomparso - Archivio Avvenire

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Lo storico tedesco Klaus Voigt, autore di ricerche sull'esilio ebraico in Italia e delle vicende di intellettuali ed esuli oppositori del Terzo Reich, è morto il 20 settembre in un ospedale di Berlino dopo una breve malattia. Aveva 83 anni.

Professore emerito della Technische Universität di Berlino, si è occupato per quasi mezzo secolo dei profughi dal Reich hitleriano
in Italia, collaborando con il Centro di documentazione ebraica di Milano e con il Museo della deportazione di Prato.
Fra le sue numerose pubblicazioni spiccano i due volumi "Il rifugio precario. Gli esuli in Italia dal 1933 al 1945" (La Nuova Italia,
1993-1996) e "Rinasceva una piccola speranza. L'esilio austriaco in Italia (1938-1945)", curato insieme a Christina Köstner (Forum
Editrice Universitaria Udinese, 2010). È autore anche di un approfondito studio della vicenda dei ragazzi ebrei di Villa Emma a
Nonantola: "Villa Emma. Ragazzi ebrei in fuga 1940-1945" (La Nuova Italia, 2002).

Nato a Berlino nel 1938, dopo il dottorato di ricerca presso la Libera Università di Berlino, Voigt era stato ospite di prestigiosi atenei in Francia (Parigi, Nancy) e negli Usa (Cornell University). Ma il legame più profondo, da sempre coltivato, Klaus Voigt l'ha intrattenuto con l'Italia, come testimoniano i suoi studi, e in particolare con la Toscana e l'Emilia: Voigt ha infatti insegnato presso le
Università di Siena e Bologna e come assistente e borsista presso l'Istituto Universitario Europeo di Firenze. Come assiduo collaboratore del Consiglio regionale della Toscana, della Provincia e del Comune di Prato e degli Istituti Storici della Resistenza - in particolare in occasione del 60° anniversario della Resistenza e Liberazione in Toscana - Voigt ha proposto e curato mostre e iniziative accompagnate da pubblicazioni e cataloghi di grande interesse. Tra le tante la mostra "Klaus Mann - Eduard Bargheer. Due esuli tedeschi nella Firenze liberata 1944-45", ospitata in Palazzo Vecchio nel 2004, e il libro "Un amico a Lucca. Ricordi d'infanzia e d'esilio" con lettere inedite di Don Arturo Paoli all'amico ebreo da lui salvato e divenuto un affermato intellettuale
tedesco.
Appassionato di arte, Voigt ha collaborato a lungo con l'Akademie der Künste e con il Politecnico di Berlino. In questi ultimi mesi stava lavorando a un libro e alla realizzazione di una mostra in collaborazione con gli Uffizi sul pittore ebreo tedesco Rudolf Levy, arrestato a Firenze e ucciso ad Auschwitz. il museo fiorentino, nell'esprimere il cordoglio per la morte, ha annunciato che dedicherà la mostra alla memoria di Voigt.


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