giovedì 22 maggio 2014
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È  morta ieri a Genova Ines Boffardi, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri in due Gover­ni Andreotti, dal 30 novembre 1978 al 3 agosto 1979, con la delega per la Condi­zione femminile, divenuta poi Commissio­ne per le pari opportunità alla Presidenza del Consiglio dei ministri e attualmente mi­nistero delle Pari opportunità. I funerali sa­ranno celebrati nella sua città natale, nella chiesa di Santa Maria Assunta di Sestri Po­nente, anche se ieri sera ancora non se ne conosceva con esattezza la data. Ines Boffardi era nata a Genova-Sampierda­rena nel 1919 e ha sempre risieduto a Geno­va- Sestri Ponente. Proveniente da una fami­glia di operai, decima di undici figli, ha sem­pre lavorato nella sua veste pubblica a con­tatto con la realtà quotidiana della sua ge­nte. Presidente dell’Azione Cattolica, ha inse­gnato per dieci anni nell’ospedale pediatri­co “Giannina Gaslini” di Genova quale “edu­catrice del fanciullo ammalato”. Iscritta alla Democrazia Cristiana dal 1944, ha preso parte alla lotta partigiana di libera­zione  nei Sap. È stata elet­ta nel consiglio comunale della sua città per la prima volta nel 1946. Successiva­mente, dal 1951 al 1969, ha ricoperto la carica di as­sessore all’Assistenza e spedalità di Genova. De­putato al Parlamento dal 1968 al 1983, per la Demo­crazia Cristiana ha presen­tato numerose proposte di legge, soprattutto in difesa della vita, a sostegno della famiglia e della scuola, in  materia di lavoro, condizione femminile e servizi sociali, a favore degli artigiani, com­mercianti, coltivatori diretti e categorie pro­tette. Ha ricoperto anche la carica di presi­dente nazionale della Con­federazione dei Consulto­ri di ispirazione cristiana dal 1978, anno della loro fondazione, al 1992. I consultori, la Boffardi li ha visti nascere, crescere e diffondersi in tutta Italia. È stata infatti attiva pro­motrice della legge 405 del 22 luglio 1975 – “Istituzio­ne dei consultori familia­ri” – che ha posto le basi per la loro costituzione. Complessivamente sono quattordici le leggi appro­vate e recanti il suo nome (e a esse vanno aggiunte  la Boffardi aveva sottolineato con for­za che il compito dei consultori «non è fare sanità», perché «il campo specifico di attività e di impegno dei consultori non è quello sa­nitario, per il quale devono essere compe­tenti le amministrazioni pubbliche. Il com­pito dei consultori deve essere quello di a­scoltare, di mettersi a servizio del prossimo, di saper dare un consiglio, una consulenza, una parola buona a chi si rivolge alle nostre strutture. È nostro dovere, in quanto opera­tori nei consultori di ispirazione cristiana – aveva affermato – fornire la nostra opera gra­tuitamente. Abbiamo l’obbligo di essere di­sponibili per tutti, senza alcuna distinzione di razza o di religione. Allo stesso modo, pur essendo aperti a tutti e in grado di dialogare con tutti, non dobbiamo perdere mai di vi­sta ciò che ci distingue dagli altri consultori, ossia che operiamo in virtù della nostra fede  quelle regionali). Gli stessi consultori fami­liari sono proprio una espressione di tanta passione e di tanto impegno. Chi scrive l’aveva incontrata personalmente nel 2003 nella sua casa (in affitto) di Sestri Ponente per parlare proprio di tematiche re­lative al sostegno delle famiglie e delle cop­pie, per metterle in grado di superare le dif­ficoltà che incontrano e consentire loro di sviluppare le proprie risorse. In quell’occa­sione  e secondo il magistero della Chiesa».
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