giovedì 27 luglio 2017
Parla l'astronauta: «Sono pronto per ripartire. La carica è quella giusta, le sensazioni sono le stesse delle due missioni precedenti. Ti farò un saluto da lassù, quando passerò su Torino»
La Sojuz è partita: a 60 anni Nespoli torna sulla Stazione orbitante
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«Sono pronto per ripartire. La carica è quella giusta, le sensazioni sono le stesse delle due missioni precedenti. Ti farò un saluto da lassù, quando passerò su Torino». E noi, Paolo Nespoli cercheremo di salutarlo da quaggiù. I passaggi della Iss, la Stazione spaziale internazionale, sull’Italia nord-occidentale sono sempre da 10 gradi su Sud Ovest, con transito a 10 gradi verso Nord Est. Una stella molto brillante che si muove nel cielo alla velocità di un aeroplano.

Ma nel frattempo, e non è un dettaglio da poco, sulla Iss bisogna arrivarci. E per farlo, allo storico cosmodromo di Bajkonur, nel Kazakistan, un razzo R-7 di tipo Sojuz ha lanciato un nuovo terzetto di cosmonauti. Tra loro, appunto, c’è anche Paolo Nespoli, ingegnere, astronauta italiano dell’Esa (Agenzia spaziale europea) che compie così la sua terza missione spaziale. E con i 60 anni compiuti lo scorso 6 aprile, diventa anche l’astronauta europeo più 'anziano' nello spazio.

La partenza della Sojuz MS 05 è avvenuta oggi 28 luglio alle 17.41 (ora italiana), per dare il via alla 'Expedition 52 e 53', diretta alla stazione spaziale. Una missione, come da prassi per quasi tutte quelle che da alcuni anni raggiungono la Iss, di lunga durata: cinque mesi. Paolo e i suoi due compagni di missione, che in orbita raggiungeranno altri tre cosmonauti, rientreranno il prossimo dicembre. Questa è anche la terza missione di lunga durata organizzata dall’Asi, l’Agenzia spaziale italiana, in collaborazione con la Nasa, ed è stata battezzata Vita, acronimo di 'Vitality, innovation, technology, ability' (con lo stemma disegnato dall’artista Michelangelo Pistoletto).

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Paolo e i suoi due compagni di missione, il comandante russo della Sojuz, Sergej Rjazanskij, 44 anni, e l’ingegnere di bordo statunitense Randy Bresnik, 50 anni, hanno raggiunto la piattaforma di lancio con il tipico pullman, indossando la tuta spaziale russa 'Orlan', bianca con striature blu, e (per Nespoli) con la bandierina italiana cucita sul braccio sinistro: «Quella del lancio è una giornata bella lunga e soprattutto densa di avvenimenti – ci ha raccontato Nespoli nella nostra più recente intervista –. Ci vestiranno delle tute spaziali a circa quattro ore e mezza dalla partenza. A meno di quattro ore dal lancio incontreremo le delegazioni e i familiari per un ultimo scambio di battute prima del lancio. Col pullman ci porteranno alla rampa quando mancheranno circa due ore e mezza alla partenza. Poi, uno per uno entriamo nella Sojuz: io andrò questa volta sul sedile di destra. A due ore dal via saremo ben piazzati ai nostri posti e chiuderanno il portello». Ci vorranno quattro orbite, e quindi circa sei ore, per raggiungere e attraccare la Stazione: «La volta scorsa – ha ricordato l’astronauta italiano – ero seduto sul sedile di sinistra. Differenze? Su quello di destra sarò un po’ più scomodo dal lato del braccio destro, ma naturalmente non c’è alcun problema...».

Poi, dopo l’ingresso nella Iss previsto un’ora mezza dopo l’aggancio, inizierà la missione di lunga durata. A Paolo sono stati assegnati 12 esperimenti scientifici (ma sulla Iss ce ne sono in totale quasi 200) quasi tutti riguardanti biomedicina, fisiologia, scienza dei materiali e fisica, progettati da diversi istituti e consorzi di ricerca italiani, sotto il coordinamento dell’Asi.

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