Villa Giulia ritrova il Ninfeo di Bartolomeo Ammannati
Il Ninfeo di Villa Giulia, uno dei gioielli del Rinascimento romano firmato da Bartolomeo Ammannati, è tornato a risplendere grazie a un importante intervento di restauro conservativo promosso dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Il Ninfeo di Villa Giulia, uno dei gioielli del Rinascimento romano firmato da Bartolomeo Ammannati, è tornato a risplendere grazie a un importante intervento di restauro conservativo promosso dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e realizzato con lo strumento dell’Art bonus, il meccanismo fiscale che consente a cittadini e imprese di ottenere un credito d’imposta a fronte di donazioni per la tutela del patrimonio culturale pubblico.
L’inaugurazione del complesso che comprende anche le celebri fontane laterali (oltre ai nuovi allestimenti accessibili delle tombe di Cerveteri e Tarquinia e della collezione Castellani, realizzati con i fondi del Pnrr) si è svolta alla presenza di Massimo Osanna, direttore generale per i musei del ministero della Cultura, Luana Toniolo, direttrice del Museo Etrusco di Villa Giulia, Adriano Meloni, amministratore delegato Sphere Italia che ha finanziato il restauro, a coronamento di un progetto che restituisce al pubblico uno degli spazi più affascinanti della villa di papa Giulio III. Un nuovo sistema di illuminazione farà inoltre in modo che l'acqua si rifletta sulle statue e sulle nicchie. Per il direttore Osanna, <il ritorno dell'acqua è quasi un miracolo in questo contesto: il Ninfeo è tornato agli antichi splendori, era in condizioni poco dignitose per una villa come questa>.
Costruita tra il 1550 e il 1555 per volere appunto del pontefice, Villa Giulia è una delle più eleganti ville rinascimentali di Roma. Alla sua realizzazione parteciparono maestri come Giorgio Vasari, Jacopo Barozzi da Vignola e Bartolomeo Ammannati, con la supervisione di Michelangelo, come racconta lo stesso Vasari. Il Ninfeo, con le sue cariatidi in travertino, il mosaico raffigurante Tritone e le personificazioni dei fiumi Tevere e Arno, rappresenta il cuore scenografico dei giardini di Villa Giulia. Grazie al restauro, avviato nell’ottobre 2024, il complesso è tornato alla sua forma originaria, e i visitatori possono oggi ammirarne da vicino la ricchezza architettonica e decorativa. Un elemento di grande rilevanza è il ripristino del sistema idrico delle fontane, che tornano a zampillare come nel “teatro delle acque” concepito nel Cinquecento. Inoltre, per la prima volta, è stata programmata e finanziata la manutenzione del Ninfeo per i prossimi quattro anni, sempre grazie all’impegno di Sphere Italia: un modello di collaborazione tra il museo e un’azienda, a tutela del patrimonio culturale nazionale. <Siamo orgogliosi della collaborazione con il Museo nazionale etrusco – ha dichiarato Adriano Meloni – che ci ha permesso di contribuire al recupero di un bene culturale di inestimabile valore. Questa partnership testimonia la nostra visione strategica, che unisce sostenibilità, innovazione e cultura. Investire nell’arte e nella bellezza italiana significa investire nel futuro del Paese>.
Il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, da sempre impegnato nella conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio, trova in questa collaborazione un esempio concreto di come il dialogo tra istituzioni pubbliche e imprese possa generare valore culturale duraturo. L’intervento ha visto anche il contributo dell’associazione LoveItaly, che da anni sostiene progetti di tutela e restauro in tutta Italia.
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