Su “Gutenberg” i fantasmi (anche digitali) sono fra noi
La morte può essere presenza e strumento culturale, non solo minaccia: anche riscoprendo le antiche tradizioni per insegnare a vivere il lutto senza timore

La morte può essere vista come presenza e strumento culturale, non solo come minaccia: anche riscoprendo le antiche tradizioni per insegnare ai giovani come vivere il lutto senza timore. Eppure oggi, dalla Rete al metaverso, l’irreale invade la vita quotidiana: e la vera sfida diventa distinguere tra copia e realtà. Questi e altri fantasmi su “Gutenberg”, l'inserto culturale di "Avvenire" del 31 ottobre.
Il filosofo Adriano Fabris rimarca che gli spettri del digitale sono sempre fra noi e che oggi la sfida consiste nel rimettere ordine nella realtà: una realtà in cui rientra ormai, a pieno titolo, anche la sua immagine e in cui quest’immagine, divenuta autonoma, vuole prendere il posto di ciò che è fisico, concreto. Padre Guidalberto Bormolini ricorda come davanti ai morti il sentimento cristiano deve essere di affetto e non di paura, anche richiamandosi per esempio al folklore celtico alla festa dei defunti siciliana (senza incepparsi in Halloween, saga consumistica americana), mentre Alessandro Zaccuri approccia il tema del revenant a partire dal nuovo film Dracula di Luc Besson: perché il il mito del personaggio di Bram Stoker non muore mai.

Con leggerezza il Piccolo Coro dell'Antoniano lancia il suo nuovo brano Nino fantasmino, presentato da Angela Calvini, e con serietà Olga Tokarczuk, la scrittrice premio Nobel 2018, affronta nel suo nuovo libro Emposium (recensito da Marino Freschi) un viaggio tra leggende, ossessioni e tisi riprendendo Thomas Mann. E infinte Alessandro Beltrami recensisce la mostra "Fata morgana", il percorso nel milanese Palazzo Morando che raccontano i fantasmi che plasmano l’arte.
Apre i Percorsi Francesca Orsi presentando il volume Early Work di Stephen Shore: dai primi scatti in bianco e nero alla Factory di Andy Warhol, la formazione di un fotografo che avrebbe ridefinito il modo di vedere gli Stati Uniti d’America. "Immaginare il domani" è un cammino che unisce i giardini della pace sorti dalle Fiandre alla Sicilia, dove ex nemici tornano a collaborare per creare giardini simbolici nei luoghi segnati dalla guerra, alla mostra dedicata a Mario Rigoni Stern e alla cura dei luoghi a Treviso: per un'ecologia dell'anima. Alessandra De Luca illustra come alla Festa del Cinema di Roma, tra silenzi, segreti e grandi affetti, la cinematografia contemporanea abbia raccontato differenti sistemi familiari che resistono; mentre l'ultimo dei Percorsi si concentra sull'arte del sorridere, tra la pièce teatrale dedicata al clown Max Linder nel centenario della morte, il libro di riflessioni inedite di René Girard sulla natura profonda dell'umorismo e la mostra al Castello della Rancia di Tolentino sulla comicità involontaria, aperta in occasione della Biennale dell'Umorismo.
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