mercoledì 11 gennaio 2023
Dopo vent’anni di chiusura e restauri torna una delle case meglio conservate e più significative dal punto di vista storico e artistico del sito
La Casa dei Vettii

La Casa dei Vettii - Luigi Spina/Parco Archeologico di Pompei

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Dopo vent’anni di chiusura per restauri è stata riaperta ieri a Pompei, alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la Casa dei Vettii, una delle meglio conservate e delle più significative dal punto di vista storico e artistico del sito archeologico, Considerata la Cappella Sistina di Pompei è da molti interpretata come una vera e propria chiave di lettura del mondo romano. Il direttore generale del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel non ha nascosto che i lavori di recupero sono dutrati «troppo a lungo. Ci sono stati molti problemi e una fase di stallo, poi il ministero ha riavviato il progetto. Tra le operazioni necessarie c’era anche la rimozione degli strati di cera che erano stati erroneamente posti a protezione dei dipinti ma che oscuravano tanti dettagli e i colori non si vedevano più. Questa riapertura è una specie di riscoperta».

Scavata tra il 1894 e il 1896, la casa dei Vettii apparteneva ad Aulus Vettius Conviva e Aulus Vettius Restitutus, probabilmente due liberti, divenuti ricchi con il commercio del vino. Il giardino del peristilio, che disponeva di un articolato sistema di condotte d'acqua e piccole fontane, è stato restaurato con l'inserimento di copie delle statue originali conservate negli spazi espositivi e nei depositi del Parco archeologico. Tra queste spicca una statua di Priapo, dio dell'abbondanza, unica nel suo genere.

Non mancano tracce della vita degli ultimi, tra le quali spicca un ambiente adiacente alla cucina, nel quartiere servile, decorato con quadretti erotici. Si è ipotizzato che l'ambiente servisse per la prostituzione, ipotesi che sembra trovare riscontro nel rinvenimento, sulla parete sinistra del vestibolo, di un'iscrizione in cui una donna di nome Eutychis, "greca e di belle maniere", veniva offerta per due assi. Una testimonianza che Pompei offre, oltre alla bellezza dell'arte e dell'architettura antica, della società dell'epoca con le sue stratificazioni e costumi.

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