sabato 9 giugno 2012
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​Due nuove scosse di terremoto di magnitudo 3.4 e 2.3 sono state registrate, rispettivamente, alle ore 13.25 e 13.57 tra le province di Modena e Mantova. Lo rivela il sito web dell'Ingv. Le località situate in un raggio di 10 km dall'epicentro sono San Giovanni del Dosso (Mn), Cavezzo (Mo), Medolla (Mo), Mirandola (Mo), San Felice sul Panaro (Mo), San Possidonio (Mo) e San Prospero (Mo)."Lo stato attuale delle conoscenze non consente di stabilire quante scosse e di quale intensità potranno ancora interessare la stessa area. Si ricorda che forti terremoti sono comunemente accompagnati da altrescosse, ma ogni previsione che indichi con precisione data, ora e luogo, e magnitudo di futuri eventi è priva di ogni fondamento". Così, all'indomani delle comunicazioni della Commissione Grandi Rischi, la Protezione civile risponde sul suo sito web a chi gli chiede se potrà esserci un nuovo terremoto nella provincia di Ferrara."Nelle zone interessate dagli eventi maggiori del 20 e 29 maggio - si legge - la sismicità, nella fase attuale, sta lentamente decrescendo, cioè le scosse di assestamento stanno diminuendo in numero e dimensione, ma non è possibile stabilire con certezza quale sarà l'evoluzione dei fenomeni.La Commissione Grandi Rischi, settore rischio sismico in un documento presentato al Dipartimento della protezione civile e al Governo, ha nuovamente ribadito che i terremoti non possono essere previsti."La Commissione - prosegue il testo - ha dichiarato anche che nel caso si riacutizzasse l'attività sismica nell'area già interessata dalla sequenza in corso , essa si concentrerebbe con maggiore probabilità nel settore orientale, nella zona compresa tra Finale Emilia e Ferrara, anche con eventi di magnitudo paragonabili a quelli del 20 e 29 maggio. Questa interpretazione fa riferimento al fatto che rispetto alla struttura, lunga 45 chilometri, da cui sta avendo origine l'attività sismica in corso, l'evento del 20, di magnitudo 5.9, ha coinvolto la parte centrale, tra Finale Emilia e San Felice sul Panaro, e l'evento del 29, di magnitudo 5.8, è stato causato dalla rottura del settore occidentale, da San Felice al Panaro verso Mirandola. La porzione orientale, da Finale Emilia verso Ferrara, ha registrato invece ad oggi eventi con magnitudo fino a 5.1". "Infine - conlude la Protezione civile - con riferimento alla possibilità di prevedere terremoti, si ricorda che granparte del territorio nazionale è caratterizzato da pericolosità sismica e che quindi non si può escludere che in qualsiasi momento possano verificarsi terremoti anche di forte intensità in altre aree del Paese".
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