martedì 17 marzo 2015
«Ci sono anche alunni di altre religioni». Nuovo caso dopo quello di Bologna dove 11 docenti sono ricorsi al Tar per impedire il rito.
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Niente benedizione, in vista della Pasqua, nelle scuole comunali di Casalguidi (Serravalle Pistoiese). Il parroco, don Renzo Aiardi, ha dato la notizia ieri in chiesa, al termine della messa pomeridiana, non nascondendo una certa amarezza. "Per il terzo anno consecutivo - ha detto - il consiglio d'istituto, di cui fanno parte la preside, una rappresentanza del personale insegnante e Ata e dei genitori, ha deciso di evitare il rito cattolico, come forma di rispetto verso gli alunni che praticano altre religioni". La decisione ha suscitato diverse prese di posizione. "Giusto rispettare la sensibilità di ciascuno - scrive nel suo blog Federico Gorbi, consigliere comunale del gruppo 'Serravalle popolari riformisti' -, ma chi rispetta quella di noi cristiani? Oppure la presenza di qualche alunno di religione diversa è solo un comodo paravento di qualche laicista? Se la scelta fosse dovuta alla ormai crescente presenza multietnica e multireligiosa delle nostre scuole, ritengo che tutti abbiano gli stessi diritti: come per musulmani viene studiato un menù rispettoso delle regole imposte dal Corano, altrettanto chiedo che vi sia la medesima attenzione verso i riti cristiani".Il caso segue di pochi giorni quello di Bologna, dove 11 docenti sono ricorsi al Tar per bloccare la benedizione di Pasqua nel loro istituto. I prof non si sono rassegnati nonostante il voto favorevole del Consiglio d'istituto, che aveva dato l'ok al rito fuori orario. La vicenda riguarda gli insegnanti di un istituto scolastico comprensivo di Bologna a cui fanno capo tre scuole, le primarie Carducci e Fortuzzi e la secondaria di primo grado Rolandino.
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