venerdì 2 novembre 2012
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Alta tensione davanti all'Ikea di Piacenza, polo logistico del gruppo per il nord Italia, dove alcuni facchini dei sindacati Cobas si sono scontrati con la polizia. Il bilancio parla di dodici medicati al pronto soccorso tra manifestanti e forze dell'ordine. Dopo la giornata festiva questa mattina il presidio è ripreso davanti ai cancelli dello stabilimento a Le Mose, periferia della città: l'agitazione prosegue ormai da due settimane. I facchini chiedono al gruppo svedese di applicare condizioni lavorative più eque e protestano contro provvedimenti disciplinari presi nei confronti di dodicilavoratori.I manifestanti, assieme ai quali si sono schierati alcuni giovani dei centri sociali, avrebbero impedito ai lavoratori di entrare in azienda. Sarebbero così scoppiati i primi concitati scontri con le forze dell'ordine in cui un manifestante è rimasto contuso. Intorno alle 9 gli scontri sono terminati e i pullman che trasportavano i lavoratori sono potuti entrare nello stabilimento. Alle 10 però i manifestanti hanno bloccato nuovamente i cancelli ed è iniziata una mediazione che ha visto impegnati il sindaco di Piacenza Paolo Dosi e l'assessore comunale al Lavoro Luigi Rabuffi. Fallito ogni tentativo di accordo, le forze dell'ordine hanno portato via a forza le persone che bloccavano i cancelli, un intervento che ha visto impegnato in prima persona anche il questore di Piacenza, Rino Germanà. Ne sono seguiti scontri con il lancio di fumogeni ed il ferimento di altri manifestanti e di due appartenenti alle forze dell'ordine che sono stati medicati al pronto soccorso del Polichirurgico di Piacenza. La situazione resta molto tesa: nella mediazione sono impegnati anche il sindaco Dosi e il console egiziano in Italia, giunto nella tarda mattinata sul posto in considerazione del fatto che molti dei facchini coinvolti nella protesta sono di nazionalità egiziana.
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