
L'immagine sulla copertina del libro curato dal Movimento per la Vita
È disponibile «Il magistero di papa Francesco sulla vita nascente», curato dal Movimento per la Vita italiano e pubblicato da Editoriale Romani (134 pagine, 12 euro). Un libro prezioso che raccoglie discorsi, Angelus, messaggi, omelie, udienze, interviste e brani da encicliche ed esortazioni apostoliche. (www.editorialeromani.it)
Il 4 maggio 2016 Carlo Casini così scrisse a papa Francesco: «Santo Padre, La ringrazio con tutto il cuore per l’invito che Lei costantemente rivolge alla Chiesa universale di andare “in uscita” verso le “periferie”, di accogliere i lontani, di soccorrere i poveri, di persuadere mostrando la bellezza della vita e della famiglia piuttosto che giudicando e condannando. La simpatia e l’affetto che La circondano ampiamente, anche tra le persone fino a ora poco sensibili al messaggio della Chiesa, è un evento provvidenziale anche per la difesa della vita umana: finalmente la Sua parola può introdurre persuasivamente il valore della vita nascente nella mente, nel cuore, nella coscienza di molti».
Nacque poi l’idea di raccogliere le riflessioni di papa Francesco sulla vita nascente. [...] Sono tanti i testi – discorsi, Angelus, messaggi, omelie, conferenze stampa, udienze, meditazioni, interviste in aereo, ma anche encicliche ed esortazioni apostoliche – in cui papa Francesco ha posto il suo sguardo sui bambini non nati: denunciando la gravità dell’aborto, difendendo e sostenendo gli obiettori di coscienza, esprimendo stupore per la bellezza della vita umana appena sbocciata, indicando la meraviglia del legame tra madre e figlio durante la gravidanza, invocando misericordia per le donne che hanno abortito, sottolineando che in gioco vi sono il principio di uguaglianza e il fondamento dei diritti dell’uomo, valorizzando al massimo la risorsa della ragione senza sottovalutare quella della fede. [...]
È estremamente significativo che questo magistero si collochi in un pontificato caratterizzato dall’attenzione alle “periferie” dove si trovano i poveri e i lontani («Siate pastori con l’odore delle pecore»); dal timbro della misericordia (Giubileo straordinario della Misericordia e lettera apostolica Misericordia et misera), dall’accento sulla fratellanza universale (enciclica Fratelli tutti), dall’attenzione alla custodia del creato (enciclica Laudato si’). La Chiesa dei poveri, la Chiesa “in uscita”, la Chiesa “ospedale da campo” abbraccia tutti, davvero tutti, perché sa che lo sguardo che riconosce il valore dell’uomo all’inizio della sua vita illumina il valore di ogni uomo e di tutti gli uomini. Riconoscere la dignità dell’uomo, particolarmente nelle periferie estreme dell’esistenza, e proclamare l’intangibilità della vita umana pur di fronte al disprezzo per essa, che giunge a pretendere di legittimare come “diritto” la soppressione dell’essere umano nel grembo materno, significa infatti chinarsi su ogni altra vita umana che non conta in termini di possesso, potere, successo, capacità di azione.
Papa Francesco e la Chiesa tutta sa che «il vero bene comune viene promosso quando la società e il governo, con creatività e rigoroso rispetto dei diritti di tutti – come ho affermato in numerose occasioni – accolgono, proteggono, promuovono e integrano i più fragili, indifesi, vulnerabili. […] Ciò che viene costruito sul fondamento della forza e non sulla verità riguardo alla pari dignità di ogni essere umano incomincia male e finirà male» (lettera ai vescovi degli Stati Uniti, 10 febbraio 2025).
Del resto, Madre Teresa lo aveva detto ricevendo il premio Nobel per la Pace: «Se permettiamo che una madre possa uccidere il frutto del suo seno, che cosa ci resta?». E Giovanni Paolo II il 22 dicembre 1981 disse: «Migliaia e migliaia di vittime innocenti sono sacrificate nel seno della madre! Si sta purtroppo oscurando il senso della vita e di conseguenza il rispetto dell’uomo! Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. E l’avvenire ne riserverà di peggiori se non si pone rimedio». Ecco perché ripetiamo, con fiducia e animo gioioso, nonostante la fatica e le difficoltà, che non ci rassegniamo a una mentalità dello scarto e che vogliamo costruire la civiltà della verità e dell’amore.
Questo libro è stato pensato nell’anno del Giubileo della speranza [...] anche in relazione al cinquantesimo anniversario del primo Centro di Aiuto alla Vita sorto a Firenze nel marzo 1975, quando con la violenza si aggredivano le istituzioni e con la propaganda menzognera si voleva rendere legale la violenza nei confronti dei bambini non ancora nati. [...]
Quest’anno ricorre anche il trentesimo anniversario dell’enciclica sociale di san Giovanni Paolo II, Evangelium vitae (25 marzo 1995), sempre attuale e proprio per questo da riscoprire. L’enciclica è lunga, articolata e complessa, ma una sintesi commovente si trova nella preghiera finale che san Giovanni Paolo II rivolge a “Maria, aurora del mondo nuovo”. Questa preghiera proietta l’impegno della Chiesa universale nel futuro attraverso una serie di dettagliate richieste a Maria, che sono esortazioni rivolte a tutto il popolo della vita. Perciò, al termine di questa raccolta è riportata la preghiera a “Maria aurora del mondo nuovo”.
Le pagine che seguono mostrano quanto centrale sia oggi per la Chiesa Cattolica proclamazione della dignità infinita di ogni uomo e cioè del valore incomparabile della sua vita. Grande è la ricchezza di questo pontificato che contribuirà a consolidare nella coscienza collettiva il riconoscimento del diritto a nascere a nobilitare la professione medico-sanitaria, a suscitare l’innato coraggio femminile dell’accoglienza, a irrobustire il servizio alla vita di tutti.
(dall’introduzione al volume «Il magistero di papa Francesco sulla vita nascente»)
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