venerdì 21 settembre 2012
Attacco tutto politico al testo sul «fine vita». Il leader del Pd prova a bloccare l’iter conclusivo del disegno di legge già vagliato dai due rami del Parlamento. Pdl, Udc e Api: «Strumentale adesso? Ma se il Parlamento lo sta esaminando da ben quattro anni». VAI AL DOSSIER
Questione di democrazia di Marco Tarquinio
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​Li lascia esterrefatti, soprattutto. Il segretario del Pd fa chiaramente intendere che la legge sulle "Dichiarazioni anticipate di trattamento" adesso non s’ha proprio da fare, perché sarebbe «strumentale» in chiave elettorale. E più di mezzo Parlamento se ne... sorprende: come si può considerare "strumentale" un testo che ha avuto un iter approfondito come pochi, che fra Senato e Camera "balla" da ben quattro anni e proprio a Palazzo Madama è fermo da uno? Così Alfredo Mantovano (Pdl) arriva addirittura a dire che «potrei anche essere d’accordo con Bersani se la legge venisse presentata ora, invece ha già avuto due letture a Montecitorio e a Palazzo Madama, la stiamo esaminando dagli inizi della legislatura». Insomma, secondo l’ex-sottosegretario all’Interno, «Bersani ha una singolare concezione della democrazia. Specie se non vuole che si approvi una legge perché non gli piace».Passo indietro. Pier Luigi Bersani ieri pomeriggio (e appena dopo aver incontrato il senatore del Pd Ignazio Marino) detta una dichiarazione: «La richiesta della vecchia maggioranza Pdl-Lega di riavviare l’esame in commissione al Senato del disegno di legge sul testamento biologico (in realtà appunto sulle Dat, ndr) è inaccettabile perché palesemente strumentale. Si cerca uno scontro ideologico. Il Pd non accetterà questa forzatura». Disegno di legge colpito e affondato? Macché. Piuttosto la risposta è una specie di levata di scudi ed anche da alcuni pezzi del suo partito. Prendiamo Luigi Bobba (Pd): «Si potrà discuterne nel merito, ma non mi sembra una lesa maestà concludere l’esame di questa legge».La levata muove anche fuori dalla "vecchia maggioranza Lega-Pdl", visto che la legge è stata votata da un’ampia maggioranza trasversale. Pier Ferdinando Casini ad esempio è sintetico come già il giorno precedente: «Nessuno scontro ideologico». E Bersani, «può legittimamente dal suo punto di vista chiedere di migliorare il ddl sul testamento biologico, ma una cosa non può essere messa in discussione: la legge va esaminata al più presto in Aula. La nostra posizione nel merito non cambia». E Paola Binetti aggiunge: «Tutti i disegni di legge possono essere migliorati. Ma i tempi parlamentari sono tali che ci chiedono di portare a compimento questo ddl in questa legislatura. Poi, magari anche alla prova dei fatti, se il legislatore riterrà in futuro di voler intervenire, sarà come sempre liberissimo di farlo».Esterrefatta e chiara anche Emanuela Baio (Api), che ritorce su Bersani le sue accuse: «Ad aver chiesto di riprendere e approvare il ddl sulle dichiarazioni anticipate di trattamento sono Api-Fli, Udc e Coesione Nazionale. Spiace si voglia strumentalizzare un tema come questo, le famiglie che vivono una simile sofferenza chiedono una risposta adeguata dal Parlamento». Quindi – conclude la Baio – «rispettiamo la posizione del segretario Pd, ma ci auguriamo non ne faccia lui tema di scontro ideologico».Al Senato il relatore del disegno di legge era stato Raffaele Calabrò (Pdl): «Bersani ricorderà, a proposito della "vecchia maggioranza", che col voto segreto oltre trenta parlamentari del Pd votarono a favore». E incalza: «Ma l’esame di questo ddl come può essere strumentale? Viene esaminato da quattro anni in Parlamento. Soprattutto è l’unica legge ancora ferma al Senato in terza lettura, non ce ne sono altre». E poi è necessario approvarla «anche per il proliferare dei registri sul testamento biologico, privi di qualunque valore giuridico e utili soltanto a confondere le idee ai cittadini».E mentre il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, auspica che «si concluda l’iter del ddl prima della fine della legislatura», ecco infine le parole di Eugenia Roccella, ex-sottosegretario alla Salute: «Ma di quale forzatura parla Bersani? La legge sulle Dat non è certo fatta in vista delle elezioni, ma un testo approvato prima dal Senato, modificato dalla Camera e tornato in terza lettura al Senato».
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