Zuppi: solo il rispetto per la vita fa “scoppiare la pace”

Loreto: dal presidente della Cei messaggio al Movimento per la Vita all’inizio del convegno nazionale per i 50 anni del primo Centro di Aiuto alla Vita
October 6, 2025
Zuppi: solo il rispetto per la vita fa “scoppiare la pace”
Un bambino in culla in una foto d'archivio. ANSA/EPA/ALEX HOFFORD
«Chi difende la vita difende la pace, perché senza questa ogni vita è minacciata e dispersa. Voi non solo difendete la vita ma aiutate a sceglierla, ad amarla tutta e per tutti, così come il Signore ci chiede». Alle centinaia di volontari del Movimento per la Vita che iniziano a Loreto il convegno nazionale dedicato ai 50 anni del primo Centro di Aiuto alla Vita il cardinale Matteo Zuppi invia un messaggio nel quale dice che oggi serve «una rinnovata cultura di pace che si fonda sull’amore per la vita, per ogni vita umana». Ecco il testo del messaggio inviato dal presidente della Cei.
Carissimi amici del Movimento per la Vita, desidero portarvi il saluto della Chiesa italiana che vi accompagna nel vostro servizio così importante per la Chiesa stessa e per la società. Un servizio che quest’anno celebra i suoi primi 50 anni. Coincide con il Giubileo, dedicato alla speranza. Ed è quella che avete testimoniato e reso possibile con il vostro servizio. Il Movimento per la Vita costituisce un punto di riferimento per chiunque voglia impegnarsi per il bene comune con serietà, coerenza, passione, dedizione, coraggio. Costruisce oggi il futuro e lo regala a tante situazioni purtroppo segnate dalla disperazione, dalla povertà. È la sfida davanti alla quale ci dobbiamo misurare, perché aiutare (Spes non confundit, 9) a guardare al futuro con speranza «equivale avere una visione della vita carica di entusiasmo da trasmettere». Constatiamo la perdita del desiderio di trasmettere la vita, mentre «l’apertura alla vita con una maternità e paternità responsabile è il progetto che il Creatore ha inscritto nel cuore e nel corpo degli uomini e delle donne, una missione che il Signore affida agli sposi e al loro amore». Voi non solo difendete la vita ma aiutate a sceglierla, ad amarla tutta e per tutti, così come il Signore ci chiede.
Il mondo sta attraversando un momento terribile in cui l’odio e la violenza sembrano trionfare con lo strascico di sangue, morti, dolore, disperazione che ne consegue. Quante vite umane distrutte e annientate! Anime e corpi devastati. La guerra, ogni guerra, è un fallimento della politica e dell’umanità. Una sconfitta per tutti. Abbiamo davvero un urgente bisogno di una rinnovata cultura di pace che si fonda sull’amore per la vita, per ogni vita umana. Recentemente a Gorizia, in occasione della sessione autunnale del Cei, ricordando gli orrori della guerra, ho detto che «la Chiesa, fedele al Vangelo di Cristo, aiuta una rinnovata passione per la vita che difende dal suo inizio alla fine». Certo, perché la pace e la vita camminano insieme. Come può “scoppiare” la pace se la vita dell’uomo non è rispettata e accolta?
Voi siete testimoni di questo amore per la vita sin dal momento in cui essa, piccola e fragile, si accende nel grembo della mamma, e cercate di difenderla quando è minacciata dall’indifferenza o dall’egoismo, fino al suo compimento, nella debolezza che sempre chiede di essere curata e sostenuta.
Ecco: chi difende la vita difende la pace, perché senza questa ogni vita è minacciata e dispersa. Riconoscere la dignità delle nostre sorelle e dei nostri fratelli più piccoli significa rafforzare la consapevolezza della uguale dignità di tutti. Ed è anche per questo che il vostro servizio è importante: la tutela dell’uomo che comincia ad esistere, e che quindi non è ancora nato, è il punto di partenza per tutelare con decisione la vita di ogni uomo nato in qualsiasi luogo, in qualsiasi condizione e circostanza. E su tutto questo che dobbiamo impegnarci con rinnovata convinzione e con l’intelligenza dell’amore.
Carissimi amici, imploriamo tutti insieme il Padre della Vita affinché l’umanità possa gustare il dono della pace. Vi chiedo anche una preghiera affinché si realizzi concretamente l’apertura di un ospedale dentro Gaza, un “presidio di pace” voluto dalla Chiesa italiana in collaborazione con il Patriarcato Latino di Gerusalemme. Amate la Chiesa, difendete sempre l’unità, attorno ai suoi pastori e aiutate questa madre che ha bisogno della nostra comunione e servizio. Auguri per questo convegno che sono certo sarà ricco di frutti. Non custodite solo tanto passato, ma guardate con speranza il futuro e lo rendete possibile. Vi benedico, benedico ciascuno di voi, le vostre famiglie, il vostro volontariato.
* Presidente della Cei

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