«Menichelli, “uomo integrale” con la passione per Dio anche nella sofferenza»

Il pensiero chiaro, il cuore grande, lo stile paterno, umile, diretto: il cardinale nel ricordo di Filippo Maria Boscia, a lungo presidente dei Medici cattolici italiani, di cui “don Edoardo”, morto a 86 anni nelle sue Marche, è stato assistente. Fino all’ultimo
October 21, 2025
«Menichelli, “uomo integrale” con la passione per Dio anche nella sofferenza»
Filippo Maria Boscia con il cardinale Edoardo Menichelli durante uno degli innumerevoli incontri pubblici di cui sono stati protagonisti insieme in giro per l'Italia, da presidente l'uno e assistente ecclesiastico l'altro dei Medici cattolici
Con molta commozione e intensa devozione vorrei rendere omaggio al cardinale Edoardo Menichelli, nostro amatissimo e stimatissimo assistente ecclesiastico nazionale nell’Associazione Medici Cattolici Italiani (Amci).
Con molta nostalgia voglio tributargli il più vivo, intenso, e caloroso ringraziamento per i tanti doni spirituali e culturali che con generosità e carisma ha trasferito a tutti gli associati Amci, e a me in modo particolare.
Rendo omaggio a un Maestro che con i suoi insegnamenti ha fatto crescere in scienza e fede con i suoi insegnamenti l’Associazione.
Vera cattedra di insegnamento è stato anche l’ultimo periodo della sua vita, aspra sofferenza vissuta con molta speranza ma soprattutto con molta fede, pur nella complessità degli eventi: l’uomo integrale, l’uomo con la passione di Dio, l’uomo che ha rimirato sempre il volto di Cristo, ci ha inviato attraverso la sua malattia tante parole ultime, invitandoci a comprendere e a condividere in pieno la nostra umana natura. Da uomo del dialogo e della riconciliazione coniugando, fede e vita, ha attraversato la porta della vita testimoniando nell’anno giubilare la sua piena riconsegna al Padre Onnipotente.
Desidero interpretare i sentimenti di tutti i fratelli Amci e ringraziare il cardinale Edoardo per la sua ferma e paterna guida, per la sua amicizia, la fraternità, l’inesauribile entusiasmo, la sua delicatezza relazionale e la sua sobrietà rappresentativa!
Con determinazione e grande capacità di ascolto ci ha guidato nell’alveo di un rigoroso dialogo facendoci coniugare i saperi umani, l’etica, le varie tecnologie avanzate, e gli sviluppi della realtà aumentata e della intelligenza artificiale.
Ponendo sempre al centro l’umana esistenza ci ha proposto di coniugare le dimensioni scientifiche con quelle antropologiche senza venir meno alle norme deontologiche e ai profili etico-giuridici del nostro agire.
Insieme abbiamo inaugurato un bellissimo viaggio che mai ha tralasciato i canoni della fortezza spirituale e del rigore intellettuale. Fermo e maestoso come un ulivo secolare della mia Puglia, frondoso, nodoso, ma al tempo stesso docile al vento, è stato grande e stabile riferimento per tutti noi: la sua potenza intellettuale e il suo rigore logico ci hanno condotto a respirare la realtà di Cristo.
Lungimirante ministro di Dio, è stato capace di intercettare pensieri e dilemmi della nostra mente, di capire tutte le stagioni del cuore e di offrire risposte esistenziali, ben lontane da formule o da manuali, sempre molto vicine alle persone.
Nasce da queste radici l’impegno per la sua azione pastorale, concepita come un vero servizio all’uomo. E assume vigore la sua proposta etica, che senza alcuna rinuncia al rigore evangelico gli ha consentito di affrontare e trasmettere a noi la varietà e complessità delle situazioni umane.
L'esperienza nell'Amci come presidente mi ha permesso di conoscerlo molto più da vicino e di amarlo per la sua fede e testimonianza, per la sua destrezza per curvare il tempo e lo spazio verso orizzonti di bene, per la sua fiducia e la sua forza del suo animo sacerdotale. L’ho conosciuto e apprezzato subito per la sua umiltà e semplicità, per le sue esperienze formative e il suo impegno culturale e pastorale, vero pastore “con l’odore delle pecore”. Papa Francesco colse in lui questa qualità quando ebbe a sceglierlo come cardinale nel febbraio del 2015.
Sguardo profondo, cuore generoso, mente colta e raffinata, mi ha sempre colpito per la lucidità del suo pensiero, per la sua capacità di argomentare su ogni delicata materia con rigore scientifico ma anche con grande animo sacerdotale, sempre attento alla contemplazione del mistero dell’uomo evocando il Mistero assoluto.
Al caro don Edoardo va ora il nostro abbraccio più sentito e affettuoso. Con la preghiera e con il Rosario lo accompagniamo “nell’alto dei cieli” coltivando la speranza di continuare ad averlo come guida e come amico sempre accogliente e mai giudicante.
Già presidente Associazione Medici Cattolici Italiani (Amci)

© RIPRODUZIONE RISERVATA