Il futuro digitale della sanità italiana ora ha il suo Centro
L’Istituto Superiore di Sanità lancia Iatis, un avamposto nazionale dedicato allo sviluppo di Intelligenza Artificiale e Tecnologie Innovative per la Salute (Iatis). Che introduce il modello della cooperazione tra discipline per l’adozione sostenibile dell’IA in sanità. Ce lo presenta il presidente Iss

Nasce all’Istituto Superiore di Sanità il nuovo Centro Nazionale – Intelligenza Artificiale e Tecnologie Innovative per la Salute (Iatis). Abbiamo voluto questo Centro pensandolo come un hub strategico per la trasformazione digitale della sanità italiana. Il suo scopo è quello di facilitare il trasferimento delle tecnologie emergenti dal laboratorio alla pratica clinica, favorendo una loro integrazione sicura, efficace ed eticamente sostenibile nei percorsi di prevenzione, diagnosi e cura.
Il Centro non si limita, infatti, a sviluppare soluzioni tecnologiche: promuove anche un nuovo modello culturale basato sulla collaborazione tra discipline diverse – medicina, ingegneria, informatica, economia, diritto ed etica – creando un linguaggio comune tra ricercatori, clinici e decisori pubblici. L’obiettivo è costruire un ecosistema in cui l’innovazione sia intesa non solo come progresso tecnico, ma come strumento di equità, sostenibilità e partecipazione.

L’Intelligenza Artificiale, in particolare, viene considerata una risorsa al servizio del medico e del cittadino: un supporto alla decisione clinica, non una sua sostituzione; un alleato per la personalizzazione delle cure, non un fattore di disuguaglianza, in linea con la legge italiana sull’IA appena entrata in vigore e con il Regolamento europeo che l’ha ispirata.
I ricercatori sono chiamati non solo a spingere i limiti delle conoscenze scientifiche e tecnologiche ma anche a interrogarsi costantemente sui valori impliciti nelle loro scelte: rispetto della dignità umana, equità nell’accesso alle cure, trasparenza nei processi decisionali, tutela della privacy, integrità dei dati e consenso consapevole.
Un’impostazione che si colloca nel solco della riflessione maturata su questi temi dall’Istituto Superiore di Sanità nel corso degli anni con la propria Unità di Bioetica e con la più recente istituzione del Gruppo di lavoro, aperto anche al contributo della Chiesa, nato appositamente per elaborare principi e raccomandazioni utili per orientare verso un uso giusto, trasparente e sicuro dell’IA.
Il Centro sarà articolato in diverse aree di competenza che rappresentano altrettanti pilastri della sanità del futuro. La prima, dedicata a Telemedicina, Ingegneria Biomedica e Medicina Digitale, svilupperà piattaforme per la gestione integrata dei pazienti e dispositivi per il monitoraggio a distanza, costruendo una sanità più accessibile e di prossimità. L’area Nanotecnologie e Terapie Innovative aprirà la strada a protesi su misura e dispositivi terapeutici intelligenti, frutto di stampa 3D e materiali avanzati. Il gruppo di Chimica e Fisica per la Medicina integrerà imaging, medicina nucleare e IA per migliorare diagnosi precoci e terapie personalizzate. Un altro gruppo si occuperà di Intelligenza Artificiale e Robotica per sviluppare algoritmi e sistemi automatizzati per la chirurgia e la riabilitazione, con una costante attenzione alla sicurezza e alla trasparenza. L’area di Health Technology Assessment e Dispositivi Medici garantirà che ogni innovazione sia valutata in base a criteri di efficacia, sicurezza, sostenibilità ed equità, fornendo supporto tecnico-scientifico a istituzioni nazionali e internazionali. Infine, Biomedicina Spaziale e Subacquea studierà le risposte del corpo umano in condizioni estreme, producendo conoscenze utili anche per l’emergenza e la medicina territoriale.
Ogni progetto, ogni algoritmo, ogni dispositivo sviluppato all’interno del Centro dovrà rispettare i principi di trasparenza, sicurezza, equità e inclusione, garantendo che l’evoluzione digitale della sanità sia sempre guidata da valori di responsabilità e solidarietà. In questo senso, il Centro nazionale Iatis non è solo un centro di ricerca e trasferimento tecnologico ma un laboratorio di futuro: un luogo dove scienza ed etica si incontrano per costruire una sanità moderna, sostenibile e profondamente umana, aperto alla piena collaborazione degli enti di ricerca e dei privati. Come scrive il filosofo Umberto Galimberti: «La tecnica non ha scopi, ma solo mezzi. Tocca all’uomo restituirle un senso».
Presidente Istituto Superiore di Sanità
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