Aborto in Europa, bagarre a Strasburgo. Verso il voto su un nuovo “diritto”

L’Europarlamento discute sulla petizione europea per l’estensione del ricorso all’aborto nei Paesi membri. Fronti contrapposti (ma possibili defezioni tra i Popolari)
December 16, 2025
Aborto in Europa, bagarre a Strasburgo. Verso il voto su un nuovo “diritto”
Il voto contrario di un parlamentare europeo
Si è chiuso dopo due ore e mezza il dibattito iniziato dopo le 19 di martedì 16 dicembre all’Europarlamento di Strasburgo in sessione plenaria sulla Iniziativa dei Cittadini Europei (Ice) “My voice, my choice: for safe and accessible abortion” (Mvmc), cioè “La mia voce la mia scelta: per un aborto sicuro e accessibile”.
Mvmc chiede sostegno finanziario agli Stati membri per effettuare interruzioni di gravidanza per chiunque in Europa non abbia ancora accesso all'aborto ritenuto sufficientemente sicuro e legale, cioè il finanziamento dell’aborto transfrontaliero. 46 gli europarlamentari iscritti a parlare, in grande maggioranza donne, oltre alla relatrice Abir al-Sahlani (Renew). Vari i “cartellini blu”, cioè le domande agli interventi fatti dai parlamentari. Alla fine degli interventi stabiliti, quelli liberi sono stati ridotti a una decina di interventi per mancanza di tempo.
Il dibattito, che è stato anticipato dalla prevista collocazione nella mattina di giovedì 18 dicembre, è stato appassionato, sostanzioso, e anche assai ideologizzato. Non sono mancati di tensione tra i sostenitori di Mvmc e gli europarlamentari che hanno espresso opinioni differenti, denunciando anche molta la confusione sui termini della questione. «I diritti umani iniziano nel grembo materno» ha cercato di chiarire nel suo intervento Paolo Inselvini, dei conservatori di Ecr. Del resto, si tratta di una discussione importante su un tema con «punti di vista differenti», come ha sottolineato in chiusura la commissaria Hadja Lahbib, ringraziando gli intervenuti.
L’Iniziativa Popolare Europea “One of Us” per la dignità dell’embrione umano (2013), la più firmata della storia europea, è stata citata da vari eruoparlamentari. Elisabeth Dieringer, del gruppo dei “Patrioti”, ha fatto notare che nonostante One of Us abbia raccolto molte più firme con un’Ice per la protezione della vita e della dignità umana, la Commissione Europea non l’abbia ascoltata.
Il 17 dicembre My voice my choice va al voto con 5 proposte di risoluzione, tra cui quella presentata dai deputati del Ppe e dell'Ecr, con la consulenza di One of Us, per cercare di offrire ai parlamentari un’alternativa positiva. Gli schieramenti non si presentano compatti al voto. Tra i sostenitori del no alla Ice pro aborto desta preoccupazione il fatto che tra i Popolari si profili più di una defezione.
Entro il 2 marzo 2026 la Commissione Europea comunicherà la sua decisione definitiva.

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