Settimana santa: tre pagine sulle quali si deve ritornare
Mentre la Settimana santa è prossima ad accendersi delle luci della Pasqua, ripercorro il web alla ricerca delle pagine che più mi hanno colpito nei giorni scorsi, e subito torna in mente la “Eastertide Shopping Guide” (bit.ly/3GnG4F2): una guida per fare gli acquisti di Pasqua esclusivamente presso aziende cattoliche. Essa viene compilata e diffusa – tramite una app non accessibile dall’Italia – da “Catholic Owned”, azienda e piattaforma digitale con base in Florida la cui “mission” è selezionare, catalogare e promuovere, secondo un rigoroso criterio identitario, attività imprenditoriali possedute e gestite da cattolici; attualmente le affiliate sono 5mila. È un progetto che dice molto del ruolo delle identità religiose nella vita sociale degli Stati Uniti e pertanto mi pare difficilmente esportabile in Europa. Il «Chi siamo» del sito (bit.ly/3Yzp19f) è molto preciso: un’azienda entra a far parte di “Catholic Owned” se i suoi titolari e dirigenti corrispondono a questi quattro «pilastri»: sono fedeli al magistero e in piena comunione; vanno a messa tutte le domeniche e si confessano regolarmente; pregano ogni giorno il rosario; gestiscono gli affari in conformità con i principi della fede cattolica. Destinatarie, localizzate attraverso i nomi delle loro parrocchie, le famiglie cattoliche di un determinato territorio. L’idea è venuta a una coppia di sposi, Matteo Onori e Brooke Joiner, che si sono conosciuti negli slum di Calcutta mentre servivano i poveri insieme alle Missionarie della Carità di Madre Teresa, e che ora contano 11 anni di matrimonio e 4 figli. Il documentario sul Triduo Restiamo nell’infosfera americana, ma scendiamo molto più a sud e cambiamo lingua per incontrare “Hemos visto su gloria”, un videoalbum-documentario sul Triduo pasquale (bit.ly/42MvLmG). È costruito sul modello della serialità televisiva: sei “stagioni” (una introduttiva e le altre cinque intestate ai giorni che vanno dal Giovedì santo alla Domenica di Pasqua), ciascuna delle quali composta da un numero, diseguale, di “episodi”, 29 in tutto. I quali contengono 18 canti liturgici propri del Triduo, per la maggior parte originali e altri tratti dal repertorio classico e gregoriano, insieme a immagini e interviste che illustrano il significato e la profonda esperienza dei giorni liturgici che stanno al centro della nostra fede. Il progetto si deve ai domenicani della Provincia di San Agustín, alla quale appartengono i frati predicatori di Argentina e Cile. La realizzazione, si legge nelle news della Provincia (bit.ly/3RmKLkU), si deve ai «giovani del coro del Progetto Efeso del Convento di Buenos Aires» insieme ai «frati di diverse comunità, che contribuiscono con le loro voci e con le loro riflessioni sulle celebrazioni pasquali». Per farsi un’idea della ricchezza di questa produzione, suggerisco di visionare il primo episodio, lungo quasi 5 minuti, della “stagione” del “Sabato santo”, intitolato “Il silenzio della discesa” (bit.ly/3YCItC2), e poi di prepararsi alla “Veglia pasquale” di stasera con il secondo episodio di questa “stagione” (bit.ly/43XbXyc), dove l’intero canto dell’Exultet è accompagnato dal primo piano, nel buio, di un cero pasquale che arde. Un inno pasquale da Napoli Anche dalla Chiesa italiana è arrivato in questi giorni, per le vie digitali, un video: “Perdonaci la pace”, firmato dall’arcivescovo di Napoli card. Domenico Battaglia e dal cantautore maestro Enzo Avitabile. Uscito il 12 aprile, “Avvenire” lo ha già presentato, con Rosanna Borzillo, all’inizio di questa Settimana santa (bit.ly/4j8N877), ma vale la pena tornarci sopra per sottolineare la buona, meritatissima accoglienza che ha ricevuto nei giorni a seguire. I titoli degli altri media, scorsi attraverso i motori di ricerca, sono stati quasi unanimi nel parlare, con ammirazione, di «una preghiera in musica», una «preghiera per la Settimana santa», un «inno di Pasqua» per «invocare la pace». Dal canto loro le metriche dei social dicono che sulla pagina Facebook della Chiesa di Napoli (bit.ly/4lraSVw) è già stato visto da 140mila utenti, più altri 55mila sul canale YouTube (bit.ly/4ioPTQl). A questi vanno aggiunti almeno i 46mila dell’account Istagram (bit.ly/4iikT4N) e i 16mila della pagina Facebook (bit.ly/4jdVavl) ufficiali di Enzo Avitabile, nonché i 15mila del canale YouTube del quotidiano “Il Mattino” (bit.ly/4lA2fbn). Dai “commenti” comparsi su quest’ultimo ne estraggo due che considero rappresentativi e nei quali mi riconosco: «Ascoltata tre volte, in momenti diversi: tre momenti di commozione» e «Grande bella alleanza tra fede, poesia, musica... e soprattutto amore per l'umanità». © riproduzione riservata
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