Pregare nella Rete mondiale secondo lo stile di Leone XIV
Su queste colonne ho seguito con interesse, fin dalla prima uscita (gennaio 2016), il progetto avviato da papa Francesco attraverso la Rete mondiale di preghiera del Papa, già Apostolato della preghiera: affidare alla diffusione per le vie digitali (i social), usando un mezzo digitale (un video), l’intenzione mensile di preghiera che un tempo circolava cartacea (un opuscolo distribuito attraverso le parrocchie e gli altri luoghi di culto). È evidente infatti, e in qualche modo è anche di esempio, la fiducia che con questo progetto il Papa e i suoi collaboratori hanno riconosciuto all’ambiente digitale quale tramite per una diversa e auspicabilmente più ampia trasmissione, al di fuori dei canali abituali, delle parole e delle priorità papali. I temi e i soggetti proposti per la preghiera in questi oltre nove anni sono individuabili semplicemente aprendo l’home page del sito “Il video del Papa” (bit.ly/2QnBiuZ), che parla 22 lingue e riassume, con le semplici cifre, l’impatto che il progetto ha avuto sino a oggi: 247 milioni di visualizzazioni dei video limitatamente ai canali vaticani, di cui 6 milioni nel solo 2025, e 30mila articoli e post che se ne sono occupati. Anche il video “Grazie, Francesco”, realizzato e diffuso all’indomani della morte di papa Bergoglio (bit.ly/43Mt7wK), mostra e cita, in rapida sequenza, le categorie di persone per le quali è stato chiesto di pregare da quando questo servizio è stato attivato. Il format dei filmati Negli anni il format dei filmati, realizzati con criteri e strumenti professionali, ha presentato delle variazioni, anche per l’alternarsi alla produzione di soggetti diversi. Ma alcuni elementi sono rimasti stabili. Impiegando un tempo di circa 100 secondi papa Francesco, inquadrato nel suo studio, seduto dietro alla scrivania, commentava in spagnolo l’intenzione di preghiera mensile, mentre i sottotitoli lo traducevano nelle diverse lingue e un sottofondo musicale, sempre lo stesso, l’accompagnava. All’immagine del papa si alternavano, mentre l’audio proseguiva, altre immagini adatte a illustrarne le parole: talvolta di archivio, talaltra – più spesso – girate anch’esse appositamente per il filmato. Quale che fosse l’intenzione di preghiera, esse mostravano persone di «ogni nazione, tribù, popolo e lingua», per dirla con l’Apocalisse. Un format come questo richiedeva che i video venissero realizzati con un certo anticipo; pertanto per l’uscita che cadeva in piena Sede vacante è stata illustrata un’intenzione decisa a tempo debito da Francesco, “Per le condizioni di lavoro” (bit.ly/455a5E4), ma senza evidentemente utilizzare le modalità consuete (con le immagini e la voce del papa raccolte ad hoc), bensì attingendo a immagini di repertorio e a testi sul lavoro umano del magistero degli ultimi tre papi: Wojtyła, Ratzinger e lo stesso Bergoglio. In precedenti momenti in cui l’attualità aveva suggerito di modificare l’intenzione di preghiera prevista dall’agenda, gli autori si erano inventati analoghi espedienti. La devozione al Sacro Cuore La videointenzione di preghiera di giugno 2025, diffusa a partire dal giorno 3 e già presentata su “Avvenire” (bit.ly/4mJ9ZZj), è dunque la prima che reca la paternità di papa Leone XIV. Il titolo è: “Perché cresciamo nella compassione per il mondo”: essa si colloca esplicitamente nel solco della devozione al Sacro Cuore, alla quale viene tradizionalmente dedicato il mese di giugno. Infatti l’intenzione vera e propria recita: «Preghiamo perché ognuno di noi trovi consolazione nel rapporto personale con Gesù e impari dal suo Cuore la compassione per il mondo». Nel video è la voce di Leone XIV, appositamente registrata, a pronunciarla, in inglese, mentre scorrono immagini tratte dalle sue prime apparizioni pubbliche. Seguono altre immagini, filmate nella chiesa del Gesù a Roma (e centrate sul famoso quadro del Sacro Cuore di Gesù di Pompeo Batoni, la cui restaurazione si concluderà questo mese) e nel Santuario nazionale del Sacro Cuore di Makati, nelle Filippine, alternate ad altre, d’archivio. Servono a commentare una bella preghiera al Sacro Cuore, «inedita» (solo così la qualifica il comunicato stampa con cui la Rete mondiale di preghiera presenta il video, lasciando aperta la possibilità che sia anch’essa attribuibile al Papa), letta in inglese da una voce femminile con sottotitoli nelle altre lingue. Non sappiamo se questo nuovo format sarà quello definitivo o se è da considerarsi di transizione. Quello che si può dire è che esso è coerente con lo stile comunicativo finora praticato da papa Leone XIV. © riproduzione riservata
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