Gesù Cristo contro Babbo Natale: un gioco da tavolo da non crederci
Sarò sincero: dal post pubblicato il 22 novembre su “Cristiani Today” da Rita Sberna ( tinyurl.com/ybfdh9zk ) non era facile capirci qualcosa, se non che esiste sul mercato anglofono un gioco da tavolo che contrappone Gesù a Babbo Natale, e che esso è «ritenuto blasfemo» o comunque malvisto dai cristiani. Per saperne di più si doveva cliccare sul rimando (fugace) all'autorevole fonte, il sito di news della Bbc ( tinyurl.com/y7cqqobt ). Ecco allora la notizia, che risale giusto a un anno fa, sul gioco e sulle critiche e i consensi che ha ricevuto. Facile per i più curiosi, a questo punto, arrivare alla pagina web ( tinyurl.com/ycxp2mqg ) che l'azienda produttrice, la Komo Games, ha aperto a suo tempo per lanciarlo, con tanto di video esplicativo.
L'idea, davvero balorda, di “Santa Vs. Jesus” (così si chiama; è consigliato dai 15 anni in su), è che Babbo Natale e Gesù Cristo siano in competizione tra loro per assicurarsi, in vista delle festività, il maggior numero di “credenti”. Si possono impersonare la signora Claus, qualche elfo e qualche renna e stare nella squadra del primo, che pare quella dei “cattivi”, oppure la Madonna, l'angelo Gabriele o uno dei magi e militare con il secondo, il capo dei “buoni”.
Il gioco è nato grazie al successo di una preventiva campagna di finanziamento: segno che qualcuno ci ha “creduto” al punto da pagare perché venisse prodotto. Se lo spunto viene evidentemente dalla domanda su “chi porta i regali ai bambini” (Gesù Bambino o Babbo Natale? Santa Lucia o la Befana?), non v'è dubbio che ritrarre in termini così dis-sacranti Babbo Natale e Gesù che lottano per «governare sul Natale» ne fa due personaggi di pura fantasia. In tal modo va in pezzi anche il dato storico-culturale, immaginando che un Natale esista a prescindere dalla fede nell'incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù – la stessa fede che animò il vescovo Nicola dal quale l'immagine di Santa Claus dipende. Un prezzo troppo caro anche per il divertimento che il gioco promette. Preferisco la tombola.
L'idea, davvero balorda, di “Santa Vs. Jesus” (così si chiama; è consigliato dai 15 anni in su), è che Babbo Natale e Gesù Cristo siano in competizione tra loro per assicurarsi, in vista delle festività, il maggior numero di “credenti”. Si possono impersonare la signora Claus, qualche elfo e qualche renna e stare nella squadra del primo, che pare quella dei “cattivi”, oppure la Madonna, l'angelo Gabriele o uno dei magi e militare con il secondo, il capo dei “buoni”.
Il gioco è nato grazie al successo di una preventiva campagna di finanziamento: segno che qualcuno ci ha “creduto” al punto da pagare perché venisse prodotto. Se lo spunto viene evidentemente dalla domanda su “chi porta i regali ai bambini” (Gesù Bambino o Babbo Natale? Santa Lucia o la Befana?), non v'è dubbio che ritrarre in termini così dis-sacranti Babbo Natale e Gesù che lottano per «governare sul Natale» ne fa due personaggi di pura fantasia. In tal modo va in pezzi anche il dato storico-culturale, immaginando che un Natale esista a prescindere dalla fede nell'incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù – la stessa fede che animò il vescovo Nicola dal quale l'immagine di Santa Claus dipende. Un prezzo troppo caro anche per il divertimento che il gioco promette. Preferisco la tombola.
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