Prima serata. L’impegno civile premia l’ammiraglia Rai

L’altro ispettore è la fiction Rai 1 ambientata a Lucca che porta in prima serata le morti bianche, seguendo le indagini dell’ispettore del lavoro Mimmo Dodaro
December 6, 2025
Prima serata. L’impegno civile premia l’ammiraglia Rai
Portare gli incidenti sul lavoro in prima serata all’interno di una fiction non era semplice. Rai 1 ci sta riuscendo con L’altro ispettore, la serie tv tratta dai romanzi di Pasquale Sgrò, diretta da Paola Randi, scritta con Salvatore De Mola, Andrea Valagussa ed Emanuela Rizzuto, che racconta, tra dramma e leggerezza, le vicende professionali e familiari dell’ispettore del lavoro Domenico Dodaro, detto Mimmo, interpretato da Alessio Vassallo con a fianco Cesare Bocci nel ruolo dell’amico di famiglia Alessandro, sopravvissuto alla caduta da un ponteggio in cui, anni prima, ha perso l’uso delle gambe, mentre il padre di Domenico, Pietro, nello stesso incidente, ci ha rimesso addirittura la vita.
Ambientata a Lucca (che si mostra in tutta la sua bellezza), la serie vede il protagonista indagare su casi in cui la sicurezza sul lavoro, per colpa di qualcuno, è venuta meno. Casi ispirati a fatti realmente accaduti e per i quali Mimmo, con sguardo umano e rispettoso dei lavoratori, scopre ogni volta (per la cosiddetta trama verticale) dinamiche e responsabilità. Del resto lui è «l’altro ispettore», quello senza pistola, che si affida a competenza, studio e intuizione, anche perché, come ripete spesso, «per arrivare alle risposte, servono le domande giuste».
Ad intrecciarsi con il lavoro, che sembra assorbire Mimmo quasi totalmente, c’è la vita familiare e affettiva. E mentre viene trasferito in Toscana dal Sud dove ha contribuito a sconfiggere un’imponente rete di caporali fra Calabria e Basilicata, deve fare i conti con la morte prematura della moglie e con il crescere la figlia Mimì (Angelica Tuccini), una bambina sveglia e combattiva al punto da far sembrare che sia lei a prendersi cura del padre e non viceversa.
A Lucca, dove Mimmo è nato e cresciuto, c’è comunque la sua famiglia: la madre, la sorella e soprattutto il rammentato Alessandro, che lo ospita e che piano piano (trama orizzontale) dovrà rivelare cosa si nasconde dietro la morte di Pietro Dodaro. Martedì è in programma il terzo e ultimo appuntamento su Rai 1, mentre tutti e sei gli episodi sono già disponibili su RaiPlay. Comunque, senza anticipare il finale, diciamo che ci sarà per forza una seconda stagione in modo da approfondire un tema di rilievo sociale come quello delle morti bianche e della dignità del lavoro, ma anche la figura inedita per il pubblico televisivo di un ispettore protagonista di un poliziesco privo di azione, introspettivo e riflessivo, che esce dagli schemi del genere mantenendo comunque la tensione investigativa.
Vassallo è bravo nel dare vita a un antieroe, caparbio nella ricerca della verità, ma anche fragile e pertanto credibile, affiancato da Francesca Inaudi nel ruolo della pm (e non solo) Raffaella Pacini e da una serie di caratteristi toscani come Barbara Enrichi (l’archivista Vincenzina) e Massimiliano Galligani (il brigadiere Mariotti).

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