Kelly, Norah e i pannolini per i bimbi poveri negli Usa

Le due amiche amministrano Baby2Baby, un colosso della distribuzione di beni di prima necessità per bambini in situazione di bisogno, dai pannolini al latte in polvere, dai vestitini alle carrozzine
December 11, 2025
Una è bionda e l’altra è bruna. La prima, Kelly Sawyer Patricof, nata a Londra, cresciuta in Canada, ha fatto la modella a New York prima di trasferirsi a Los Angeles, sposarsi e mettere al mondo due figlie. La seconda, Norah Weinstein, è un’avvocata d’affari californiana. Kelly e Norah hanno percorso strade diverse ma da 14 anni condividono una missione: sono le amministratrici delegate della non profit Baby2Baby, un colosso della distribuzione di beni di prima necessità per bambini in situazione di bisogno, dai pannolini al latte in polvere, dai vestitini alle carrozzine. Tutto è iniziato quando una giovanissima Kelly faceva volontariato ad Harlem in un programma di supporto per bambini provenienti da famiglie a basso reddito. «Brandon era uno dei miei preferiti. Stava svolgendo i suoi compiti di matematica quando è scoppiato in un pianto disperato. Mi spiegò che gli facevano male i piedi. Le sue scarpe erano di tre misure più piccole della sua. Mi si è accesa una lampadina: non puoi ottenere un’istruzione se prima i tuoi bisogni essenziali non sono soddisfatti. La sua famiglia non poteva sostenere l’acquisto di un paio di scarpe nuove». Con il trasloco a Los Angeles, Kelly ha conosciuto Norah, anche lei da poco in città e decisa a impegnarsi nel non profit. Si rivolsero a diverse organizzazioni, come rifugi per senza dimora e case famiglie, e scoprirono che la cosa di cui c’era più bisogno erano i pannolini per bambini. Detto fatto: nel 2011 le due rilevarono Baby2baby, allora niente più di un magazzino di distribuzione gratuita, aperto poche ore a settimana. E la non-profit è letteralmente esplosa, grazie al duro lavoro, a una buona dose di incoscienza e al network di conoscenze delle due Ceo. In meno di tre lustri Baby2baby ha distribuito 22 milioni di confezioni di pannolini a bambini sotto i 2 anni in situazione di bisogno, oltre a 30 milioni di altri articoli per l’infanzia.
«Perché ci concentriamo sui pannolini? Semplice - risponde Kelly: i food stamps (i buoni federali per l’assistenza alle fasce povere, ndr) non ne coprono l’acquisto, e ci sono molte famiglie che non hanno la possibilità di comprare le confezioni scontate online perché non hanno accesso a un computer o perché non hanno una dimora stabile. I pannolini sono la quarta voce di spesa per le famiglie a basso reddito, dopo l’affitto, il cibo e il riscaldamento. Una mamma su tre negli Stati Uniti deve scegliere tra il cibo o i pannolini, una scelta che non vogliamo che nessuna mamma debba fare. Alcune mamme ci dicono che ripuliscono il pannolino usato, lo fanno asciugare e lo rimettono addosso ai loro figli». Ecco perché Baby2baby si concentra proprio sulla distribuzione di pannolini: perché sono indispensabili e costosi.
La non profit interviene anche con interventi di emergenza nei disastri naturali, come incendi, alluvioni, terremoti, e da poco ha concluso una convenzione con lo Stato di New York per la distribuzione di 20 milioni di pannolini nelle banche del cibo sparse sul territorio e di un kit di articoli di prima necessità per ogni neonato di famiglie povere. Quando il 7 gennaio 2025 gli incendi devastarono Los Angeles, già l’indomani un gigantesco camion di Baby2baby si muoveva per distribuire un milioni di prodotti come coperte, latte in polvere, vestiti alle famiglie in emergenza. Non solo: le due amministratrici delegate hanno convinto il governatore della California a cancellare le tasse statali sui pannolini. Oggi l’organizzazione ha 10 magazzini, punti di distribuzione in 15 Stati, che collaborano con mille strutture come ospedali pediatrici, rifugi per donne vittime di violenza, case famiglia. Nel 2021 ha aperto un proprio stabilimento che produce pannolini a un prezzo inferiore dell’80% a quello corrente nei negozi. Baby2baby conta su una rete di testimonial molto glamour, tra attrici e pop star e celebrities: perfino Michelle Obama ha dato il suo contributo alla buona riuscita del party annuale con cui l’impresa si finanzia. «Quando sono sopraffatta dal lavoro - conclude Kelly Sawyer Patricof - mi basta stare qualche ora con uno dei bambini che assistiamo e questo mi convince a impegnarmi ancora più a fondo».
Kelly Sawyer Patricof (a sinistra) e Norah Weinstein in un frame tratto da un video pubblicato su Instagram
Kelly Sawyer Patricof (a sinistra) e Norah Weinstein in un frame tratto da un video pubblicato su Instagram

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