Cuba, espulso sacerdote che aveva suonato campane a una protesta
di Redazione
Il permesso di soggiorno del messicano José Ramirez non verrà rinnovato
Il regime cubano ha deciso di non rinnovare il permesso di soggiorno al sacerdote messicano José Ramírez, della Congregazione della Missione, dopo che aveva fatto suonare le campane della chiesa della Milagrosa, nel quartiere dell'Avana Santos Suárez, mentre i residenti protestavano per oltre dodici ore di blackout. Lo riferiscono fonti ecclesiastiche, secondo cui la comunicazione è arrivata dall'Ufficio per gli Affari Religiosi del Comitato Centrale. L'ente statale ha evitato di usare il termine "espulsione", riporta il sito indipendente cubano 14yMedio, ma ha chiarito che il religioso deve lasciare Cuba una volta scaduti i documenti. Secondo le stesse fonti, agenti della Sicurezza di Stato avrebbero esercitato pressioni dirette sul sacerdote, che partirà per il Messico già nelle prossime ore. L'episodio si inserisce in un clima di crescente tensione tra il governo e i settori più critici della Chiesa cattolica, dopo le denunce pubbliche di vari sacerdoti e religiose sulla crisi economica e sulla mancanza di libertà. L'incidente coincide con una nuova ondata di proteste a L'Avana e in altre province: cacerolazos, barricate e temporanei blocchi di internet, in un Paese colpito da blackout quotidiani, scarsità di beni essenziali e da un sistema sanitario sempre più in difficoltà. Secondo l'Osservatorio Cubano dei Conflitti, il mese di novembre ha registrato 1.326 manifestazioni, il numero mensile più alto di sempre. (
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