Vittorio Carrara, 90 anni d'amore al servizio della musica spirituale
domenica 15 dicembre 2002
Un'esistenza votata alla musica, e in particolare alla musica sacra: è questo il sigillo impresso sulla vita di Vittorio Carrara, fondatore della casa editrice bergamasca che da lui prende il nome. La sua è una storia scritta con fede e passione, dedizione e intuito imprenditoriale, come tante si possono leggere nelle cronache d'Italia del primo Novecento, ma che raramente hanno interessato un ambito come quello relativo all'arte musicale di carattere religioso. Classe 1885, nel lontano 1912 il commendatore Carrara avviò inizialmente l'attività di copisteria musicale, allargando da subito il campo d'azione verso l'editoria. «Eclettico ed esuberante, dotato di una sensibilità mistica e ascetica, sostenuto da un forte senso del dovere e da una salda rettitudine morale»: così lo ricordano parenti, amici e collaboratori. I compagni di viaggio di un'avventura musicale a cui fece pervenire il proprio «vivo compiacimento» anche l'illustre compositore Pietro Mascagni; di una «missione educativa» sempre perseguita all'insegna di quei dettami ideali, già espressi da Papa Pio X nel Motu Proprio del 1903, che volevano la musica ecclesiastica «santa, vera arte, universale». Per festeggiare i novant'anni dalla propria nascita, Casa Carrara ha recentemente pubblicato un importante cofanetto che raccoglie al suo interno un compact disc incentrato su alcuni lavori sacri concepiti dallo stesso Vittorio Carrara, le loro partiture e un piccolo fascicolo dedicato al fondatore. Presiedute da Vinicio Carrara, nipote del fondatore, e dirette dal suo secondogenito, Vittorio Carrara jr., le Edizioni Carrara vantano oggi cinque riviste periodiche (Arte organaria e organistica, L'organo nella liturgia, Organistica, Celebriamo e Polyphonia) e un ricco catalogo composto da oltre 4600 pubblicazioni, suddivise in opere di musica sacra corale, polifonica, musica organistica, pianistica e strumentale in genere, saggistica e didattica. L'eredità spirituale di un autentico «artigiano della musica», nel senso letterale del termine: di un uomo che con umiltà ed entusiasmo ha avvicinato i maggiori nomi della composizione sacra internazionale, ricoprendo via via il ruolo di traduttore, revisore, maestro di cappella, organista, direttore di coro ed editore. Sempre mosso dalla convinzione, come amava dire lui stesso, di aver dato vita a «povere cosine ma che arrivano là, da dove sono venute: al cuore».
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