
Dai social alla tv. La commerciante cinese Angela Lin, proprietaria di un megastore nel quartiere Ostiense a Roma, dopo aver spopolato su TikTok con 370 mila follower e 80 milioni di visualizzazioni, è approdata in televisione protagonista di un docu-reality in tre episodi, dal titolo Angela Megastar, scritto da Anna Agata Evangelisti e Lorenzo Brunetti per la regia di Jovinca Nonkovic, andato in onda su Real Time e ora disponibile sulla piattaforma Discovery+. Arrivata dalla Cina in Italia nel 1984, Angela ha lavorato sodo per quarant’anni costruendo un suo impero di abbigliamento, oggetti e cianfrusaglie cinesi, frequentato da una clientela alquanto bizzarra e tatuata. Filo conduttore della storia è però il rapporto non facile con il figlio Alessandro, asiatico nelle sembianze, ma romano a tutto gli effetti, dalla parlata alla poca voglia di lavorare, che la madre vorrebbe vedere sposato a una donna cinese, mentre lui è fidanzato con una ragazza peruviana. Ma questa è la parte più innaturale e recitata della serie. La cosa più interessante è lo spaccato che ci viene offerto di un mondo a parte, quello dei cinesi nelle nostre città, che tenta, ma solo fino a un certo punto, una non facile integrazione in quanto legato a doppio filo con le proprie radici e le proprie tradizioni. Angela è una fervente buddista, è membro dell’Associazione delle Donne cinesi d’Oltremare a Roma, frequenta la Chinatown della Capitale in piazza Vittorio Emanuele, si rivolge a uno sciamano chiamato direttamente dalla Cina per togliere un sortilegio che impedirebbe al figlio di trovare una moglie made in China, anche se poi, più prosaicamente, combina ad Alessandro un incontro al buio con la complicità dell’amica e connazionale Lina che gestisce un’agenzia matrimoniale per ragazzi cinesi. Al di là della dimostrazione di quanto complicati possano essere i processi sociali e culturali a cui deve sottostare un immigrato e al di là del racconto della vita della comunità cinese-romana, l’altra cosa da sottolineare a proposito della vicenda di Angela Lin e del docu-reality è l’accennato rapporto tra social e televisione, dicendo subito che non si può più considerare la tv fuori dal contesto della rete sociale, anche perché sempre più programmi televisivi propongono l’interazione con Facebook, X (ex Twitter) e gli altri social network. Così è nata ad esempio la cosiddetta visione dei programmi «a doppio schermo»: da una parte quello del televisore o del pc, dall’altra quello dello smartphone aperto su un social per commentare quello che va in onda. Ma c’è di più: i social, in particolare Tik Tok, su cui i più giovani passano molto tempo, sta diventando, con i suoi brevi filmati, una sorta di nuova televisione. Non è dunque un caso che ad Angela Lin, dopo i video girati nel suo negozio e diventati virali, la tv abbia deciso di dedicare il docu-reality in questione.
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