Un 2022 di novità per Inarcassa
martedì 7 dicembre 2021
PagoPa, il sistema dei pagamenti a favore delle Pubbliche amministrazioni, sarà utilizzato anche dagli ingegneri e dagli architetti iscritti a Inarcassa, l'ente di previdenza professionale. La novità sarà operativa dal 1° gennaio 2022, essendo stata imposta dal Consiglio di Stato (sent. 1931/2020), per un evidente interesse pubblico, anche ad enti privatizzati come le casse dei liberi professionisti.
PagoPa va ad aggiungersi agli altri canali di pagamento già disponibili, come gli F24 per compensare crediti verso enti pubblici, le diverse modalità con le banche e altri soggetti convenzionati, il sistema SDD per i pagamenti rateizzati. PagoPa offre in più l'accredito e il rendiconto dei versamenti pressoché in tempo reale, con gli intuibili vantaggi per un estratto conto aggiornato e per il rilascio del certificato di regolarità.
Di conseguenza i bollettini Mav per i contributi pensionistici non saranno più emessi da Inarcassa, tuttavia quelli predisposti per le scadenze di questo dicembre potranno essere ancora utilizzati anche dopo il 1° gennaio. Anche i nuovi avvisi di pagamento PagoPa saranno disponibili su "Inarcassa on line - Gestione dei pagamenti".
Da gennaio entrano inoltre in vigore non pochi aggiornamenti al Regolamento di Previdenza recentemente approvati dai ministeri. Aumentano dello 0,2% il contributo soggettivo minimo (2.365 euro), il contributo integrativo (710 euro), il contributo facoltativo (215 euro), il limite di reddito per i contributi ridotti (47.200 euro).
Quanto alle pensioni, il nuovo importo della minima si attesta a 11.206 euro, spettante anche nel passaggio al sistema contributivo pro rata, a condizione che l'Isee del nucleo familiare non superi 31.463 euro. Il tetto del reddito pensionabile sale a 125.450, oltre il quale non sono più dovuti contributi.
Per Inarcassa il 2022 si presenta, oltre che con le citate novità, con una decisa crescita della platea degli iscritti, prevista oltre i 174.000 liberi professionisti (+3,1% sul 2020), con una inversione di tendenza degli ultimi anni, grazie alle misure anti Covid adottate da Inarcassa a sostegno delle famiglie e alla ripresa dell'edilizia che ha sospinto le iscrizioni e ridotto le cancellazioni. Determinante il rimbalzo (+16,9%) dei redditi degli associati, già in corso nel periodo pre-pandemia, in un contesto patrimoniale ora di 12,8 miliardi di euro.
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