Tre toscani in tv: simpatia a braccio
martedì 18 febbraio 2020
C'era molta attesa per la versione televisiva dello show di Panariello, Conti e Pieraccioni andato in onda in prima serata venerdì scorso su Rai 1 come risultato delle riprese realizzate al Teatro Verdi di Montecatini Terme nel corso di due repliche dello spettacolo, il 24 e il 25 gennaio, a conclusione di un tour durato tre anni con ottantacinque date in tutta Italia. Non c'erano quindi particolari accorgimenti se non quello di un montaggio con la funzione di scrematura e di riduzione dei tempi morti. La televisione, però, che ingigantisce tutto, ha finito per evidenziare la carenza di una scrittura e di una regia vere e proprie, con i limiti dell'improvvisazione che invece non si colgono a teatro dove c'è il coinvolgimento diretto e la partecipazione attiva del pubblico. Ma quello che conta, ed è emerso evidente anche in tv, è lo spirito goliardico e amicale, tipicamente toscano, che i tre riescono ancora a trasmettere. Non è scontato che uomini di spettacolo che hanno raggiunto popolarità e successo si rimettano in gioco come ai tempi degli esordi, anzi: è proprio nel nome della gavetta fatta nelle tv private che periodicamente avvertono la spinta ideale a ritrovarsi pur vivendo carriere piuttosto diverse. Giorgio Panariello, sessant'anni quest'anno, il più eclettico dei tre, ha percorso un po' tutte le strade dello spettacolo: attore di cinema, teatro e tv, conduttore, autore di canzoni e di libri. Carlo Conti, un anno meno di Panariello, è sicuramente il più professionale, il presentatore per eccellenza, colui attorno al quale ruota un po' tutto, compresa questa reunion a venticinque anni di distanza dal primo show teatrale insieme. Leonardo Pieraccioni, il più giovane (55 anni proprio ieri) è anche il più sbarazzino e il più pigro: attore, regista e sceneggiatore, realizza mediamente un film ogni due anni basandosi molto sulla rendita del successo, peraltro meritato, dei primi due: I laureati e Il ciclone. In ogni caso la storia di questa loro amicizia e del fare scanzonato piace al pubblico dei teatri e dei palazzetti, ma anche a quello molto più vasto della tv che ha premiato lo show con quasi 5 milioni e mezzo di telespettatori e uno share superiore al venticinque per cento.
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