Tivù e sessualità in stato confusionale
martedì 11 settembre 2018
Triangolo, quadrilatero o pentagono amoroso? A quale figura geometrica dovremmo rifarci per raccontare le vicende di I love you 2 (la domenica alle 21 su Fox Life, canale 114 di Sky)? Lo stesso ufficio stampa della Fox Networks Group gioca sul concetto titolando “Il triangolo è la quadratura del cerchio”. Per poi aggiungere un esplicativo sottotitolo: “Coppia aperta, bisessualità, ménage à trois”. A questo punto è chiaro il caos sentimental-sessuale che abbiamo di fronte. Ma non basta a capire fino in fondo i contorni della storia messa insieme da questa miniserie francese in cui il triangolo amoroso è composto da Hector, Jérémie e Louise. Il problema è che Hector e Jérémie sono gay e vorrebbero avere un figlio con la complicità dell'amica lesbica, Anna, che tra l'altro vive con loro e ha accettato di diventare madre surrogata. Nel frattempo Hector ritrova Louise, suo primo amore, l'unica donna a cui si sia mai avvicinato. Nonostante il tempo passato, l'attrazione tra i due non sembra esaurita e Hector intreccia con lei una relazione sentimentale parallela a quella con il compagno. Se non bastasse, Louise rimane incinta di Hector, che si trova così a essere allo stesso tempo padre naturale da una parte e attraverso l'utero in affitto dall'altra. Ma Hector ignora che Anna è rimasta incinta non per inseminazione artificiale, bensì con un rapporto diretto con Jérémie che comunque non ha mutato, almeno per il momento, il loro essere gay e lesbica. Il triangolo è già un quadrilatero. Ma siamo solo all'inizio. Andando avanti negli episodi succederà che mentre Hector e Jérémie si allontanano, Anna e Louise si avvicinano. Poi toccherà a Jérémie e Louise e così via, in un girotondo amoroso che non deve far dimenticare che Louise ha pure un figlio grande. Fatti salvi il paradosso delle situazioni e l'ironia con cui vengono narrate le avventure e le disavventure di questi vuoti personaggi, non si può non stigmatizzare il frequente ricorso a scene di sesso molto esplicite e soprattutto la confusione che un racconto come questo può causare a livello di genere, affettività e sessualità. Che la visione di questo serie sia “consigliata a un pubblico adulto” è una foglia di fico, tanto per restare in tema. E poi non è certo la carta d'identità a rendere maturi i telespettatori.
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