
Ci sono film che assomigliano sempre più ai videogiochi, almeno dal punto di vista degli effetti speciali e della spettacolarizzazione di certe sequenze. Ma ci sono anche serie tv ispirate direttamente a prodotti pensati per la PlayStation. È il caso, quest’ultimo, del celebre videogioco di genere survival horror avventuroso sviluppato da Naughty Dog che ha dato vita a The last of us (letteralmente L’ultimo di noi) di cui il lunedì in prima serata su Sky Atlantic e in streaming su Now è partita, dopo il successo della prima, la seconda stagione, mentre è stata annunciata una terza prodotta sempre da Hbo, nota pay tv statunitense. La vicenda, che prende avvio da un misterioso virus che altera il cervello e trasforma la maggior parte dell’umanità in una sorta di zombie, racconta la storia di Joel (Pedro Pascal), cinico contrabbandiere, incaricato di far uscire la ribelle quattordicenne Ellie (Bella Ramsey) da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Insieme, instaurando un rapporto quasi di padre e figlia, Joel e Ellie si avventurano in un viaggio brutale e straziante attraverso un mondo devastato dal virus contro il quale l’Organizzazione mondiale della sanità ha cercato invano di creare un vaccino. I due attraversano gli Stati Uniti verso un ospedale a Salt Lake City dove Ellie, immune al virus, dovrebbe essere studiata per trovare un antidoto al male che rende le persone uomini-fungo cannibali. Ma Joel, per salvare la ragazzina, uccide quasi tutti i responsabili della sperimentazione, i cosiddetti scienziati delle Luci, impedendo loro di elaborare il vaccino. La seconda stagione, iniziata con il primo dei sette nuovi episodi scritti da Craig Mazin e Neil Druckmann, riprende cinque anni dopo gli eventi raccontati. Joel ed Ellie saranno trascinati in un conflitto fra di loro e contro un mondo persino più pericoloso e imprevedibile di quello che si erano lasciati alle spalle. Un gioco crudele per una storia apocalittica che, dopo una prima stagione ricca di avvenimenti e fortemente incentrata sui rapporti umani, si addentra in nuovi scenari con la ragazza ora diciannovenne impegnata in pattugliamenti in cerca di zombie da sterminare assieme alla new entry, l’amica Dina (Isabela Merced), che forse è più che un’amica, mentre un’altra new entry, Abby (Kaitlyn Deever), ex appartenente delle Luci, è a caccia di Joel per vendicarsi della strage di Salt Lake City. Un primo episodio («Future days») che ha dunque lo scopo di introdurre i nuovi personaggi oltre a raccordare le due stagioni. In definitiva, per chi conosce il videogioco, o è un appassionato del genere, tutto risulta più semplice, per chi invece non lo conosce, ciò che avviene nella serie tv non sempre sembra trovare una motivazione logica. A parte la diffusione di un virus che la recente pandemia ha dimostrato non trattarsi più di fantascienza.
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