Sul web: una galassia militante e la realtà della Chiesa plurale
domenica 23 ottobre 2016
È trascorsa una settimana dalla pubblicazione, sul sito “Vatican Insider” (http://tinyurl.com/h47wels ) nonché su “La Stampa” di carta, di un ampio servizio, a firma di Giacomo Galeazzi e Andrea Tornielli, che ritrae «la galassia degli oppositori» di papa Francesco, sottolineando che è un «fronte» schierato soprattutto sul web. E infatti chi segue questa rubrica, che di Chiesa e Rete si nutre, avrà riconosciuto in quella foto di famiglia molti volti qui già incontrati.Dico subito che il reportage mi pare sostanzialmente rispettoso della realtà, giacché non presenta tale galassia con toni offensivi né oscura le ragioni interne di ciascun suo pianeta: e chiunque parli in pubblico in nome di Gesù Cristo e del Vangelo deve avere le sue ragioni, a meno che non si possa provarne la strumentalità. Poi si può discutere sulle qualifiche: «dissenso» vs «protestantizzazione», «tradizionalisti» e «sedevacantisti» vs «progressisti» e «ultrabergogliani»: il nome che mi do (o che mi danno) è un modo per svelarmi o per nascondermi, ma così facciamo tutti. Sta di fatto che in tali pianeti, da parte dei governanti come dei semplici cittadini, si è fatta inevitabilmente sentire una forte irritazione (espressa con l'abituale aggressività), a partire dal titolo: che in effetti, alludendo a Putin, conteneva a mio parere la maggiore “forzatura” di tutto il servizio.Tra le diverse pieghe che la discussione e l'irritazione hanno preso, mi interessa quella (che ha sfiorato, indebitamente, anche questo giornale) relativa ai numeri: vi si avventura da ultimo anche Antonio Socci ( tinyurl.com/j2ucc4c ). Sono tante o sono poche le “divisioni” che tale esercito schiera sul fronte digitale? Le misuriamo sui dati di traffico, che avranno pure una loro oggettività, o usiamo metri più empirici? Secondo me il punto è la militanza: se un sito “ecclesiale” assume un forte piglio militante, inevitabilmente apparirà più forte di uno che, per statuto o per sensibilità, si limita a raccontare la Chiesa nella sua pluralità. Ma questo è la Chiesa: plurale, e una. Ce ne faremo una ragione?
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