Su Tv8 "Scomparsi" con qualche azzardo
mercoledì 27 maggio 2020
In occasione della giornata internazionale per i bambini scomparsi, il 25 maggio, Tv8 ha inaugurato in prima visione in chiaro la docu–serie intitolata appunto Scomparsi, già in onda sulla pay–tv Crime+Investigation (canale 118 di Sky). All’inizio di puntata si ricorda che ogni giorno in Italia scompaiono tre persone, «un popolo di vite sospese, svanite nel nulla» su cui cerca di fare luce Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che incontra i familiari e gli amici di persone che, come nel caso di sua sorella, non hanno più fatto ritorno a casa. Con l’aria dell’investigatore sui generis, ma anche con la sensibilità di chi condivide lo stesso destino, Orlandi raccoglie i ricordi, le ipotesi, le angosce e le speranze di coloro che da anni vivono, come lui, nell’attesa. Emanuela Orlandi sparì a Roma nel lontano 1983. E proprio con uno speciale sulla sua scomparsa è partito questo ciclo in sei serate e dodici storie, due per volta, ogni lunedì alle 21,30 fino al 29 giugno. Indubbiamente, quella di Emanuela Orlandi è in questo quadro la storia delle storie, per più motivi: per il fatto che fosse cittadina del Vaticano, per i ripetuti appelli di papa Wojtyla per la sua liberazione, per i presunti collegamenti con la mafia romana, per la controversa sepoltura del boss Enrico De Pedis nella basilica di Sant’Apollinare. Quello che però lascia perplessi è la sintesi che sostanzialmente viene fuori dal racconto di Pietro Orlandi e degli autori del programma, ovvero che il rapimento di Emanuela si deve alla Banda della Magliana che rivoleva indietro un’ingente somma di denaro versata allo Ior e nel frattempo spesa da Giovanni Paolo II per sostenere Solidarnosc. Ma non solo: Pietro Orlandi si dice deluso anche da papa Francesco che, come i suoi predecessori, conoscerebbe il destino di Emanuela. Il tutto reso credibile dalla parte fiction della puntata con la ricostruzione di alcuni momenti del rapimento in cui si vedono coinvolti cardinali e auto con la targa vaticana. Francamente, al di là di tutti i misteri e i dubbi anche inquietanti che rimangono sul caso, ci sembra davvero azzardato e fuori luogo coinvolgere in questo modo nella vicenda due Papi come Giovanni Paolo II e Francesco.
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